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STATI UNITIFerrari sbarca a Wall Street, azioni a 52 dollari

21.10.15 - 09:45
La casa di Maranello avrebbe già constatato un boom di ordini. Fra i papabili investitori pure Montezemolo, che dice scherzando: "Dovrebbero regalarmele"
Ferrari sbarca a Wall Street, azioni a 52 dollari
La casa di Maranello avrebbe già constatato un boom di ordini. Fra i papabili investitori pure Montezemolo, che dice scherzando: "Dovrebbero regalarmele"

NEW YORK - Il prezzo dell'offerta pubblica iniziale (ipo) di Ferrari è stato fissato a 52 dollari per azione, a poche ore dal debutto a Wall Street. Nonostante il boom degli ordini, la casa di Maranello - secondo indiscrezioni - avrebbe preferito mantenersi prudente, anche se il prezzo individuato è nella fascia alta dei 48-52 dollari indicata nel prospetto depositato all'autorità americana di vigilanza sui mercati Sec.

Ferrari offre sul mercato 17,18 milioni di titoli che, a un prezzo di 52 dollari per azione, portano la raccolta con la quotazione a 893,36 milioni di dollari. A questi si aggiunge l'opzione per le banche di acquistare ulteriori 1,17 milioni di titoli, che fanno salire le azioni in vendita a 18,8 milioni, con una valutazione complessiva della società che sfiora i 10 miliardi di dollari.

"Non si vedeva così tanta eccitazione dai tempi di Alibaba", affermano alcuni analisti, riferendosi al forte interesse mostrato dagli investitori, alcuni dei quali si sarebbero "lamentati" per non essere riusciti a mettere le mani sui titoli Ferrari o averne ottenuti meno di quanto richiesto.

Fra i papabili investitori anche l'ex numero uno di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. "Dovrebbero regalarmele", risponde sorridendo il presidente di Alitalia a chi gli chiedeva se avesse acquistato azioni Ferrari. Poi precisa: "Le compro perché ci credo per motivi affettivi".

Il boom delle sottoscrizioni conferma che il marchio Ferrari è più forte delle difficoltà dell'industria automobilistica innescate dallo scandalo Volkswagen. Sergio Marchionne ha più volte ribadito che Ferrari è un marchio a prova di recessione, come dimostrato dai suoi soliti risultati durante la crisi iniziata nel 2008.

Il "test" della quotazione di Ferrari invia anche un segnale forte per il mercato degli ipo, soggetto negli ultimi mesi a ritardi e cancellazioni di quotazioni in seguito alla volatilità innescata dalla Cina e dall'incertezza su un aumento dei tassi della Fed.

Lo sbarco a Wall Street arriva in una giornata importante per Fiat Chrysler Automobiles (Fca). Nelle prossime ore dovrebbero essere resi noti i risultati del voto dei lavoratori americani sul nuovo contratto di lavoro. Dopo la bocciatura dell'intesa precedente con il 65% dei voti contrari, un nuovo accordo è stato raggiunto fra il Uaw e Fca e sottoposto ai dipendenti.

Il ricavato dall'ipo Ferrari porterà nelle casse di Fca risorse utili per portare avanti il piano industriale. Dopo l'ipo il gruppo deterrà l'80% di Ferrari. All'inizio del 2016 il Cavallino sarà scorporato da Fca e passerà sotto il controllo di Exor: la holding della famiglia Agnelli avrà il 24% del capitale ma, grazie al meccanismo del voto multiplo olandese, peserà molto di più e faciliterà il controllo insieme a Piero Ferrari (il figlio del fondatore conserverà il suo 10%).

Ferrari sbarca a Wall Street con il ticker "RACE", scelto da Sergio Marchionne "perché Red (ndr, rosso, il coloro simbolo di Ferrari) non era disponibile". Un ticker che mette in evidenza il legame fra Ferrari e la Formula 1. Nei documenti depositati alla Sec Ferrari prevede per il terzo trimestre un utile netto di 93-96 milioni di euro, in aumento del 60-66% rispetto allo stesso periodo del 2014. I ricavi sono stimati in crescita del 9-10% a 720-730 milioni. Ferrari prevede di aumentare la produzione a 9.000 vetture l'anno nel 2019.

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