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Non si fa attendere la replica all’articolo del Blick. "Difendo assolutamente i miei affiliati", dichiara Lorenzo Pianezzi
BELLINZONA - “Tristezza in Ticino, ristoratori maleducati, Ticino legato solo all’immagine da cartolina”. Dalle colonne del Blick sono partite alcune bordate in direzione del nostro settore alberghiero. Punto di vista fondato o di parte? "Prendo atto di quello che ha scritto il giornalista nel suo articolo – ci dice Lorenzo Pianezzi, presidente di HotellerieSuisse Ticino –. Metto però la mano sul fuoco che la maggior parte dei nostri affiliati hanno del personale molto educato. Le strutture sono inoltre accoglienti e si rinnovano di anno in anno. L’analisi fatta è assolutamente infondata, è semplicistica. Mi sembra un attacco gratuito".
La crisi però c’è: "Quello che stiamo subendo, e dovrebbe essere chiaro a tutti, è il cambio di clientela. Questa inversione di rotta non è di certo dovuta alla nostra scortesia, ma al fatto che i mercati tradizionali ci stanno lasciando. Il dominio di tedeschi e svizzero-tedeschi degli ultimi 30 anni sta infatti sparendo". Ma il nuovo si staglia all’orizzonte: "Gli americani, gli asiatici e gli arabi stanno aumentando di anno in anno, ma non raggiungono ancora i numeri dei mercati... chiamiamoli... tradizionali. Per pareggiare dobbiamo aspettare ancora 3 anni".
Anche l’immagine un po’ agé della tipicità dovrebbe essere rivista: "Io lo sto dicendo da mesi. La cosa è semplice: il mandolino, le zoccolette di legno vanno benissimo, fanno parte della nostra cultura ma interessano al turista tradizionale. I nuovi mercati vengono da noi per la sicurezza della nostra nazione, l’efficienza e lo shopping. Vi faccio un esempio. Nel fine settimana avevo in albergo un gruppo di cinesi. Non hanno fatto niente a Lugano se non fare shopping selvaggio in via Nassa. Abbiamo trovato decine di sacchetti di grosse marche. Domenica se ne sono andati e hanno fatto tappa... al Fox Town! Il lago e le montagne? A loro non interessa nulla di tutto ciò. Prima ce ne renderemo conto, prima le cose miglioreranno".
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