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TICINOApertura festiva dei negozi, Ghiringhelli: "Commercianti, lanciate un’iniziativa popolare!"

11.04.05 - 11:44
Ti Press
Apertura festiva dei negozi, Ghiringhelli: "Commercianti, lanciate un’iniziativa popolare!"

LUGANO - La proposta arriva da Giorgio Ghiringhelli che in una lettera ai lettori inviata ai mass media invita i commercianti  a rimboccarsi le maniche e a fare in modo di cambiare le attuali leggi per quanto concerne l'apertura dei negozi durante i giorni festivi.

Scrive Ghiringhelli: "Hanno tutta la mia comprensione e solidarietà quei commercianti asconesi che a Pasqua, in barba ai divieti, avevano tenuto aperti i loro negozi. E’ giusto che i commercianti possano lavorare quando c’è il lavoro. Ed è  più che normale che in un Paese turistico ci si adegui, nell’interesse di tutti,  alle esigenze dei turisti.  Il problema è che gran parte degli abitanti di questo Cantone non ha una mentalità turistica. Sei anni fa il Parlamento aveva approvato una legge più elastica in fatto di apertura festiva dei negozi, ma fu proprio il popolo a bocciarla per timore che il personale di  vendita venisse “sfruttato”.  Non si può dunque dare la colpa alla classe politica se la situazione è quella che è ; né i commercianti contestatori di Ascona potranno lamentarsi se verranno multati .  Se una legge c’è è giusto farla rispettare . Semmai , se questa legge crea scontento, ci si deve dare da fare per cambiarla. Il Governo, come detto, ci ha già provato ma senza successo . Perché ora non ci provano gli stessi commercianti ?  Protestare per sensibilizzare l’opinione pubblica, come si è fatto a Pasqua, può andare bene una volta, ma per risolvere il problema alla radice occorre poi rimboccarsi le maniche e darsi da fare per modificare la legge. Fortunatamente viviamo in un Paese in cui qualsiasi cittadino può proporre una legge nuova o la modifica di quelle esistenti (come a suo tempo aveva fatto il sottoscritto con la legge che fissa le  tariffe dei notai…) : basta lanciare un’iniziativa popolare. I commercianti, ad esempio, potrebbero raccogliere le firme per una proposta di legge che conceda l’apertura festiva almeno a  quei negozi a gestione famigliare che sono senza dipendenti. Il problema è che per la riuscita di una simile iniziativa, in Ticino occorrono ben 7'000 firme da raccogliere in soli due mesi ( cioè 116 firme al giorno) . Più facile a dirsi che a farsi, se non si dispone di soldi e di un’organizzazione capillare come quella dei sindacati e dei partiti ( che hanno così una sorta di esclusiva sull’esercizio di quei diritti popolari che dovrebbero invece essere accessibili a tutti). Nel resto della Svizzera le regole sono invece molto meno severe e assai più democratiche. Nel Canton Zurigo, ad esempio, dove il numero dei cittadini con diritto di voto ammonta a 805'000 unità (contro le 200'000 del Ticino), bastano 6'000 firme da raccogliere in 6 mesi (33 al giorno)".

 


 

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