Cerca e trova immobili

ITALIARagazza di Lugano inventa uno stupro per viaggiare gratis

28.01.10 - 09:48
È accaduto a Rimini. Per non pagare il biglietto del treno ha raccontato di essere stata violentata in spiaggia da 5 italiani
None
Ragazza di Lugano inventa uno stupro per viaggiare gratis
È accaduto a Rimini. Per non pagare il biglietto del treno ha raccontato di essere stata violentata in spiaggia da 5 italiani

RIMINI - Se n'era andata a Rimini per un weekend di baldoria. Finita la vacanza sono finiti però anche i soldi, e la ragazza per poter tornare in treno in Ticino, senza biglietto, ha finto uno stupro. La storia è quella di F.F.S, 28enne di Lugano, è oggi trova spazio sul Corriere di Romagna e sul portale RomagnaNoi.

La vicenda - Dopo un weekend di divertimento nelle notti di Rimini, la ragazza si è ritrovata probabilmente senza più soldi per acquistare il biglietto di ritorno. Non si è fatta molti scrupoli alla stazione di Rimini, ed è salita sul primo treno diretto a nord. Il controllore l'ha trovata  alle 8.10 all'altezza di Cesena. Era rannicchiata in stato confusionale sul sedile. Ed è qui che è scattata la messa in scena. la ragazza, si è mostrata sconvolta e parlando a fatica ha raccontato la storia dello stupro. "Sono stata violentata da 5 ragazzi italiani che non conosco all'altezza del Bagno 54 a Rimini. Sono salita sul primo treno per scappare il più lontano possibile".

Il controllore avverte subito la polizia ferroviaria, e la ragazza viene fatta scendere alla stazione di Forlì. Ma qui avviene il primo atteggiamento strano: rifiuta di ricevere assistenza medica. La squadra mobile di Forlì allerta immediatamente la questura di Rimini che procede nelle indagini. Vengono visionati tutti i filmati registrati dalle videocamere di sicurezza posizionate attorno alla zona dle presunto stupro. Agli agenti italiani la ragazza ha raccontato inoltre di essere stata in passato vittima di un'altra violenza fisica. Un racconto che in un primo momento è sembrato perfino credibile, tanto che che una poliziotta è stata accanto a lei per un supporto psicologico.

La confessione - Un castello di menzogne che è crollato alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza. Nei filmati non c'era alcun riscontro di quanto affermato da L.F.S. La ragazza alle strette confessa: "Ho inventato tutto per non pagare il biglietto". Una bugia che le costa ora la denuncia per simulazione di reato e procurato allarme.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE