FRIBURGO - La commissione SOS Prevenzione, istituita dalla Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo lo scorso febbraio allo scopo di riunire le testimonianze di vittime di preti pedofili, ha stilato un primo bilancio oggi. In nove mesi i cinque membri della commissione si sono imbattuti in 28 "situazioni" di abusi. La stragrande maggioranza dei casi è tuttavia ormai prescritta, o "più che prescritta".
La commissione si è soprattutto impegnata ad "ascoltare" le vittime, un ruolo considerato prezioso dal suo vicepresidente, l´avvocato Jacques Meyer: "il fatto di essere riconosciuto quale vittima e poter raccontare un passato molto doloroso è estremamente importante".
Gli atti commessi dai preti, nella stragrande maggioranza deceduti, vanno dagli abusi sessuali, ai maltrattamenti, all´inosservanza dei doveri ecclesiastici, quali la discrezione o il dovere di prudenza.
In passato, la Chiesa ha omesso troppo spesso di dare il seguito adeguato ai casi di pedofilia fra i sacerdoti: "il prete in questione era trasferito altrove e si sperava nella grazia di Dio perché cambiasse atteggiamento", rileva l´avvocato. Al riguardo, il caso del frate cappuccino, trasferito a più riprese in Svizzera e in Francia, dove ha mietuto complessivamente 24 vittime, è "emblematico".
Un´analisi in corso dovrebbe sfociare in una politica di prevenzione volta ad evitare gli abusi e soprattutto la loro ripetizione. Saranno pure emesse raccomandazioni concrete e direttive in materia di indennizzi.