Il cordoglio di famigliari, il padre: «Quando sono venuti a prenderci con l'elicottero ho capito che era successo qualcosa di grave».
BREMGARTEN - Il giorno dopo la terribile morte della recluta 22enne, colpito martedì alla testa da un proiettile mentre si trovava a bordo di un veicolo di trasporto dell'esercito, il cordoglio e il dolore corrono lungo la rete dei social.
Tra voci di sconosciuti, amici e parenti, si fa notare quella del fratello gemello, il quale ha pubblicato un video in cui lancia un'accusa: «Mio fratello è morto perché qualcuno non ha avuto abbastanza disciplina e concentrazione... R.I.P Brotherheart».
Gli fa eco il commento di un altro soldato: «Sono anch'io un milite, e dico che molte regole non devono essere state rispettate se è successo un incidente simile».
La famiglia si è poi sfogata con la stampa «Sono sicuro che sia colpa di qualcuno se mio fratello è morto», ha spiegato al Blick sempre il 22enne che comprensibilmente non riesce a darsi pace, «per questo sto investigando fra i commenti sul web per capire cosa possa essere successo».
Gli fa eco il padre 57enne: «È sempre stato un ragazzo corretto e attento, fatico a pensare che sia stato un suo errore», commenta il genitore, «quando è successo ci hanno chiamato dalla caserma per dirci che si era verificato un tragico incidente, sono venuti a prenderci in elicottero. Ho capito subito che era successo qualcosa di davvero grave».
Nemmeno il tempo di raggiungere il ragazzo all'ospedale di Zurigo che questo era già spirato: «Era coperto, anche il suo volto, per via del colpo alla testa... abbiamo potuto solo stringergli la mano...».
L'ultimo saluto, via messaggino: «Gliel'ho scritto martedì sera», racconta il padre, «non lo leggerà mai, ma dovevo fargli sapere quanto mi mancherà».
Dopo un inizio difficile il ragazzo si era trovato bene nell'esercito: «Malgrado le difficoltà aveva sempre il sorriso sul volto, gli ufficiali ci hanno detto che era una presenza solare e sempre positiva per la truppa, gli avevano proposto di fare carriera militare e lui non vedeva l'ora...»
Per quanto riguarda le indagini, padre e figlio sono concordi: «Per noi è fondamentale che l'indagine sia fatta bene e che permetta di fare chiarezza di modo che incidenti come questi non capitino più».
L'incidente poteva essere evitato - Marc Baumann, istruttore di tiro ed esperto di sicurezza personale, ha dichiarato al portale 20 Minuten che un simile incidente poteva essere evitato.
Non è ancora chiaro come sia avvenuto esattamente l'incidente e da quale arma sia stato sparato il colpo. Le autorità giudiziarie militari hanno aperto un'indagine.