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LUGANOQuesti due tetraplegici sfideranno la StraLugano

20.05.16 - 07:30
Il miracolo di Diego e Manuel, giovani disabili che sabato saranno ai nastri di partenza della corsa podistica. Ecco come
Questi due tetraplegici sfideranno la StraLugano
Il miracolo di Diego e Manuel, giovani disabili che sabato saranno ai nastri di partenza della corsa podistica. Ecco come

LUGANO - Diego Maschietto, classe 1990. Manuel Miai, classe 1993. Segni particolari: tetraplegici. Ma nonostante l’handicap, sabato pomeriggio saranno ai nastri di partenza della prima Push & Go, singolare corsa che si tiene all’interno della StraLugano. L’idea è venuta a Sara Roiter, responsabile del Gruppo di appassionati di podismo Runner Power. «Lo scorso anno ho partecipato alla StraLugano. Ricordo che all’arrivo c’era un ragazzino in sedia a rotelle. Mi sono venuti i brividi, guardandolo negli occhi. Ho capito che gli sarebbe piaciuto tanto vivere un’esperienza simile».

Gli amici di Diego - E così Sara contatta Diego e Manuel, due ragazzi di Treviso, entrambi tetraplegici dalla nascita a causa di complicazioni col parto. Diego, in particolare, ha la mamma svizzera ed è il fondatore dell’associazione "Gli amici di Diego”. «Dal 2011 - riprende Roiter - Diego e Manuel partecipano a gare per persone che si trovano nelle loro condizioni. A spingere le loro sedie a rotelle solitamente sono gli amici».

Coraggio - A Lugano i due giovani saranno spinti, invece, da 2 top runners. «Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’indifferenza. E anche quello di promuovere uno sport che integri e faccia sorridere. Ovviamente Diego e Manuel non parteciperanno alla gara vera e propria. La loro sarà una “corsa” a parte. Con la speranza che tra i disabili ticinesi qualcuno prenda coraggio e decida di fare parte delle nostre simpatiche sfide».

Targa ricordo - Un percorso lungo 5 chilometri, una gara “non competitiva” con lo scopo di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. «La corsa partirà alle 20.15 di sabato. E alla domenica, nell’ambito delle premiazioni, Diego, Manuel e i loro due runner riceveranno una targa ricordo. La nostra è una manifestazione nella manifestazione. Però ancora prima dell’evento posso già dire che abbiamo suscitato l’interesse di diverse associazioni ticinesi e svizzere che si occupano di disabili».

Integrazione - Il senso dell’idea, d’altra parte, è proprio quello di dare un’opportunità di svago a persone meno fortunate. «Perché è terribile desiderare di provare una sensazione e non poterlo fare. Certo, noi non possiamo permettere agli “atleti” tetraplegici o paraplegici di correre come gli altri. Però possiamo promuovere un concetto nuovo, di integrazione. Che forse potrebbe essere ampliato anche ad altre discipline». 


 

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COMMENTI
 

moonie 7 anni fa su tio
trovo insopportabile il tono che danno a queste gare per le persone diversamente abili.. se fossi una di loro la carrozzina gliela farei tirare in schiena. "singolari corse", "simpatiche sfide", fare una corsa "a parte".. uno sport che faccia sorridere.. chi dovrebbe far sorridere??... bhè non ci vuole molto se non invitarli gli invalidi ticinesi. insomma i primi che li relegano, classificano e mettono limiti sono proprio i "normodotati" organizzatori. qua non bisogna combattere l'indifferenza, bisognerebbe lottare per normalizzare nei fatti e già un primo passo sarebbe quello di integrarli totalmente senza farne un manifesto.

Tiger 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
Brava, hai perfettamente ragione!

tazmaniac 7 anni fa su tio
Risposta a moonie
integrarli totalmente senza farne un manifesto. E iniziando a non più chiamarli "diversamente abili" ...

moonie 7 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
sempre meglio che chiamarli andiccapati o mongoli... tra l'altro "diversamente abili" è richiesto proprio da loro.

Oni 7 anni fa su tio
A olten e in altri 33 paesi, lo scorso 8 maggio si è tenuta una corsa per raccogliere fondi per la ricerca per le lesioni del midollo spinale. molti partecipanti erano su sedia a rotelle e sono arrivati ben più lontani di molti che invece potevano correre. in questo articolo invece sembra che chi sia su una sedia a rotelle debba partecipare a delle simpatiche sfide.. ma per favore. se gli si vuole dare un opportunità pari agli altri nn bisognerebbe automaticamente sviarle verso alternative del genere...
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