Cerca e trova immobili
Le intercettazioni della cricca della "Lady Sorriso", l'imprenditrice italiana che ha aperto una filiale a Chiasso
CHIASSO/MILANO - «Gli svizzeri che ca…o c’entrano? Mi stanno anche sui co…oni». Emergono nuovi dettagli sull’indagine della magistratura italiana che ha portato in carcere, fra gli altri, il numero uno della sanità lombarda Fabio Rizzi (Lega Nord) e la dentista-imprenditrice monzese Maria Paola Canegrati. Come riferito da tio.ch/20minuti i due, accusati di associazione a delinquere e corruzione, avevano un “pied-à-terre” a Chiasso curiosamente nello stesso palazzo, in via Livio.
Turbativa d'asta - Ma c’è dell’altro. Nelle carte dell’inchiesta italiana si legge che la cricca finita ieri agli arresti - di cui Canegrati sarebbe stata la “mente” – avrebbe esercitato «pressioni dal tenore minatorio» nei confronti di alcune strutture sanitarie lombarde affinché non assegnassero appalti a un’azienda controllata dal un fondo di private equity elvetico Xenon.
Le intercettazioni - E difatti nelle intercettazioni si fa più volte riferimento agli “svizzeri” concorrenti in termini poco elogiativi. «Ho chiamato gli svizzeri e gli ho detto: se provate a mettere piede in Lombardia questo è l'unico che fate e lo fate per un anno... perché in Lombardia lavorano i Lombardi!» spiega un membro della cricca al telefono. E poi, in una chiamata a Rizzi: «No ma come? gli svizzeri mi stanno anche sui co...oni». E ancora: «Gli ho detto non vi permettete di far venire gli svizzeri a lavorare in Regione Lombardia! c'abbiamo i Lombardi lavorano i Lombardi...di che ca…o stiamo parlando?».
Società penalizzata - Proprio l’intervento dell’ex senatore Rizzi, in qualità di braccio destro del governatore Maroni, secondo gli inquirenti avrebbe dirottato gli appalti (in particolare all’Istituto Stomatologico di Milano) a favore delle società di Canegrati, penalizzando la società elvetica. Tutto questo mentre la stessa Canegrati apriva a Chiasso la sua “filiale” svizzera.
