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ITALIAScoppia lo scandalo tangenti: 21 arresti. Tra di essi il braccio destro di Maroni

16.02.16 - 17:46
Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incarti e riciclaggio sono i reati contestati al consigliere leghista Rizzi e agli altri indagati. Dura reazione di Salvini
Scoppia lo scandalo tangenti: 21 arresti. Tra di essi il braccio destro di Maroni
Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incarti e riciclaggio sono i reati contestati al consigliere leghista Rizzi e agli altri indagati. Dura reazione di Salvini

MILANO - Scoppia lo scandalo delle tangenti sugli appalti per le forniture odontoiatriche in Lombardia con l'arresto di 21 persone tra le quali Fabio Rizzi, consigliere leghista della Regione, presidente della commissione Sanità e braccio destro del governatore Roberto Maroni.

Associazione delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio sono i reati contestati nell'indagine "Smile" su un gruppo imprenditoriale che corrompendo i funzionari avrebbe pilotato a proprio favore l'aggiudicazione di una serie di appalti banditi da diverse Aziende Ospedaliere per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici.

Rallentare il sistema sanitario nazionale per 'dirottare' i pazienti "sulla più remunerativa attività di solvenza" e guadagnare di più. Questo sarebbe stato, secondo la Procura di Monza, uno degli scopi perseguiti dagli indagati, in un sistema caratterizzato "non solo dalla violazione dei principi cardine di trasparenza, imparzialità, legalità, indispensabili per una buona amministrazione pubblica", ma anche "l'erogazione di servizi scadenti con ricadute, di natura economica e non, sia sugli enti pubblici che sui pazienti".

Figura chiave, l'imprenditrice e medico Maria Paola Canegrati. La sua società 'Odontoquality', con sede ad Arcore, avrebbe consolidato "una posizione di sostanziale monopolio" che vinceva "la quasi totalità degli appalti". Appunto per aver favorito la 'Odontoquality', Fabio Rizzi e l'imprenditore Mario Valentino Longo avrebbero ricevuto come "remunerazione" il finanziamento della campagna elettorale del politico per le regionali del 2003, una tangente da 50.000 euro (pagata in contanti con l'intermediazione di un soggetto accusato di riciclaggio) e una serie di finte consulenze per 500 euro fatturate dalla moglie di Longo.

Inoltre, stando a fonti investigative, sarebbe stata creata a loro favore una società che si occupa di ambulatori odontoiatrici in strutture sanitarie private, le cui quote sarebbero state intestate alla Canegrati e, per interposta persona, a Longo e Rizzi.

La Procura ha sequestrato 50.000 euro in solido a Longo e Rizzi e 38.000 euro al solo Longo. Il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha annunciato una "commissione ispettiva" per un "piano straordinario sulla corretta applicazione delle procedure, ospedale per ospedale, gara per gara".

Il governatore non ha nascosto il suo disappunto: ""Il primo sentimento - ha detto - è di stupore e grande delusione. Ma sono anche incazzato molto incazzato per quello che è successo, ferma restando la presunzione di innocenza e la fiducia nella magistratura".

Duro il leader leghista Matteo Salvini: "Chi sbaglia davvero, non merita la Lega", ha scritto su Facebook, "Spero che alcuni magistrati non siano in campagna elettorale, è accaduto già troppe volte", ha aggiunto Salvini.

Esco ora dal Parlamento Europeo e leggo degli arresti in Lombardia.
Alcune riflessioni: pic.twitter.com/6udUqrOzm5

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi)

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