Tra gennaio e marzo 2024, si registra una flessione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. La forza lavoro è a pari a 78'645 persone.
BELLINZONA/NEUCHÂTEL - Calano ancora i frontalieri in Ticino. Alla fine di marzo si contavano 78'645 lavoratori con permesso G, in lieve flessione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente quando si attestavano a 78'738. Di contro, su base annua, l'aumento c'è stato, pari allo 0,8%. A dirlo i dati diffusi lunedì mattina dall'Ufficio federale di statistica (Ust).
Complessivamente in Svizzera il numero di lavoratori che ogni giorno varcano la frontiera si è attestato a 398'991, su del 4,3% su base annua dell'1,4% su base trimestrale.
Come negli anni passati il numero di frontalieri è aumentato in maniera più marcata nel settore dei servizi: +1,3% in un anno, vale a dire 696 persone in più per un totale di 52'971. Nel settore secondario invece si nota un calo sia su base annua (-0,4%, -95 persone) che rispetto al trimestre precedente (-0,5%, -117 persone). A fine marzo i lavoratori con permesso G attivi nell'industria e nell'edilizia erano 24'942.
Anche a livello nazionale l'incremento rispetto al primo trimestre 2023 è stato più marcato nel settore terziario, +5,5%, rispetto al secondario +1,5%. In termini assoluti la Regione del Lemano (VD, VS, GE) è quella che ospita il maggior numero di lavoratori d'oltre frontiera: 161'603. Il Ticino è al secondo posto (78'645) seguito dalla Svizzera nordoccidentale (BS, BL, AG, 74'069).
Dai dati diffusi dall'Ust emerge inoltre che poco più della metà di tutti i frontalieri era domiciliata in Francia (57,4%), mentre il 23,2% e il 16,2% rispettivamente in Italia (92'680) e in Germania (64'706). Negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri è aumentato da 328'000 nel 1° trimestre 2019 a 399'000 nel 1° trimestre 2024, il che corrisponde a un incremento del 21,8%.