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INTERVISTAIl giro della Svizzera con una Graziella

30.07.13 - 08:16
Impresa di Mario Pistocchini da Luino a Costanza: in quattro giorni ha attraversato la Svizzera su una bicicletta d'altri tempi
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Il giro della Svizzera con una Graziella
Impresa di Mario Pistocchini da Luino a Costanza: in quattro giorni ha attraversato la Svizzera su una bicicletta d'altri tempi

LUGANO - Ce l'aveva promesso. Tra l'incredulità dei più Mario Pistocchini ha affrontato la sua prova più dura. In sella a una Graziella, la scorsa settimana, il giovane ingegnere 21enne è partito dalla sua Luino alla volta di Costanza, in Germania. Attraversando la Svizzera.

La sua avventura, a bordo di una fiammante Graziella Cigno Seventy inizia lunedì 22 luglio. Senza l'appoggio del padre, che l'avrebbe seguito in questo viaggio se non fosse stato costretto a rinunciarvi per una brutta infiammazione a un nervo della gamba. "Tutto sommato è andata bene - ci racconta -. 680 km e 5000 metri in 4 giorni. Con un dislivello positivo di 5000 metri. Sono soddisfatto".

Ci sono stati degli imprevisti o è filato tutto liscio?
"A parte l'ernia di mio padre che non gli ha permesso di accompagnarmi, il momento in cui mi sono trovato più in difficoltà è stato l'arrivo a Costanza. La serata era già nuvolosa. Entrato nella tendina per dormire ha cominciato a piovere. Presto si è scatenato un violentissimo temporale. E la tenda si è allagata. Mi è toccato dormire sotto la tettoia di un bar. Sdraiato su due sedie".

Solo questo? Tutto il resto è filato liscio?
"Sì, se tralasciamo che ho dimenticato la cartina a casa e che ho fatto il viaggio basandomi esclusivamente sulla memoria. Ah! Non avevo nemmeno la pompa. Su alcuni sentieri particolarmente insidiosi ho quindi dovuto portare la bici a mano, per non rischiare di bucare".

Hai mai pensato di non farcela?
"No, ma ho avuto diversi momenti difficili. Sicuramente il caldo di luglio ha reso la cosa molto più impegnativa. La salita che da Airolo porta al San Gottardo, poi, è stata veramente dura. Arrivato all’inizio della salita della Tremola sono stato costretto a fare una piccola pausa".

Quali sono stati gli incontri memorabili di questo viaggio?
"Non dimenticherò facilmente il volto del campeggiatore di Costanza quando mi ha chiesto da dove arrivavo. Ha guardato il mio diario di viaggio, con scritte le località, le date e l'ora. Poi ha guardato la mia Graziella. Non ci credeva. L'ha dovuto raccontare a tutto il campeggio".

Il posto più bello?
"Difficile sceglierne uno. La Svizzera offre panorami mozzafiato e deliziosi paesini. I passi sono stupendi. Zugo mi ha colpito, molto bella. Impressionante la Viamala, nei Grigioni. È la valle più a “V” che abbia mai visto".

Un consiglio per chi volesse emulare la tua impresa?
“Allenarsi. Io l’ho fatto per tutto l’inverno e, nonostante questo, ho sentito la fatica che le mie gambe hanno dovuto sopportare. Poi idratarsi, molto. Anche per evitare fastidiosi crampi. Ed infine, ovviamente, non dimenticare la cartina, come ho fatto io”.

Pensi di ripeterti?
"Spero l’anno prossimo di fare ancora qualcosa di simile, magari anche di più lungo, perché, nonostante la fatica, sono stati 4 giorni fantastici".

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