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LNA«Adesso il Lugano fa paura. Noi speriamo in Kienzle e in Cervenka»

21.06.16 - 09:00
Il coach del Friborgo, Zenhäusern, si è anche espresso a proposito di Leuenberger: «Il Berna ha sbagliato a non dargli fiducia, anche perché Lars è svizzero e ha vinto il titolo. Non succede spesso»
«Adesso il Lugano fa paura. Noi speriamo in Kienzle e in Cervenka»
Il coach del Friborgo, Zenhäusern, si è anche espresso a proposito di Leuenberger: «Il Berna ha sbagliato a non dargli fiducia, anche perché Lars è svizzero e ha vinto il titolo. Non succede spesso»
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FRIBORGO - Il campionato di hockey non è ancora iniziato, ma le squadre sono già al lavoro in vista dell'inizio della stagione 2016/2017. Fra queste c'è ovviamente anche il Friborgo che rispetto allo scorso anno ha effettuato diversi cambiamenti: alla corte di Gerd Zenhäusern sono infatti arrivati otto nuovi giocatori e ne sono partiti nove.

In difesa i burgundi hanno perso N'Goy, Kamerzin e Camperchioli, ma hanno potuto abbracciare Chavaillaz, Kienzle, Leeger e Stalder. Per quanto riguarda il reparto offensivo invece, alla BCF Arena sono giunti Gustafsson, Cervenka e Ritola i quali sostituiranno i partenti Reway, Plüss, Vauclair e Brügger. Fra i pali Saikkonen prenderà il posto di Lory.

Gerd Zenhäusern, come giudichi il mercato del Friborgo?
«Come l'anno scorso abbiamo cambiato molto nella nostra rosa. I problemi finanziari che abbiamo avuto hanno costretto la società a comportarsi in questa maniera, ma nonostante ciò trovo che il club si sia mosso molto bene sul mercato: sono arrivati giocatori importanti e sulla carta il gruppo può essere sicuramente più competitivo rispetto a quello della scorsa stagione. In difesa siamo messi bene e in più avremo la possibilità di schierare cinque stranieri: a dipendenza della partita potremo quindi giocare con quattro attaccanti oppure toglierne uno e inserire il difensore (Picard, ndr)».

...sempre che Cervenka non faccia valere la clausola NHL inserita nel suo contratto. C'è il rischio che possa partire ancora quest'estate?
«Sì, perché ha disputato un grandissimo Mondiale e due o tre club di NHL si sono già interessati a lui. Per noi sarebbe fondamentale averlo in squadra, ma il rischio di perderlo è reale. Chiaramente se decidesse di accettare le lusinghe nord americane dovremo cercare un altro straniero, anche se non sarà facile sostituire un giocatore di questo calibro, soprattutto a preparazione inoltrata. In ogni caso ci riteniamo comunque fortunati per essere riusciti a ingaggiarlo con la clausola, anche se sapevamo di poterlo perdere».

In difesa sono arrivati Kienzle, Chavaillaz, Leeger e Stalder...
«Penso che la difesa adesso sia più solida e con maggiore concorrenza interna che è sicuramente un fattore positivo. Kienzle arriva con grandi motivazioni, ci porterà più gioco offensivo e sarà molto utile soprattutto nei powerplay. Leeger l'ho avuto ai tempi del Losanna e con me si è sempre espresso ad alti livelli. Credo che a Friborgo possa rilanciarsi: ha il fisico e le qualità di cui noi necessitiamo. Stalder è invece reduce da due buone stagioni, è solido e svolge il suo lavoro alla perfezione. Infine Chavaillaz credo che possa fare il salto di qualità e rendersi prezioso».

...in attacco Cervenka e Ritola non si discutono e oltre a loro è arrivato Gustafsson.
«Per noi uno come Gustafsson è molto importante: hockeysticamente parlando è molto intelligente e può giocare ovunque e con chiunque. È un giocatore con qualità importanti e posso schierarlo sia come ala che come centro. Finora ha fatto tanta LNB, ma con noi potrà prendersi quelle responsabilità che lo renderanno piu maturo».

Reputi il mercato del Friborgo completo?
«Sono soddisatto così, anche se ovviamente mi piacerebbe arrivassero ancora due giocatori, ma finanziariamente non possiamo permettercelo. Per avere una top squadra manca ancora qualcosa, ma speriamo di potercela giocare lo stesso. Con tutti questi cambiamenti e con le squadre forti che ci sono in LNA sarebbe un po' presuntuoso dire che vogliamo il titolo, ma ci proveremo. L'anno scorso quasi nessuno avrebbe puntato su di noi per la conquista dei playoff, ma ci siamo riusciti e adesso il nostro obiettivo è quello di fare meglio. Dovremo cercare di evitare alcuni errori, controllare le emozioni e cercare di rimanere costanti a livello di risultati. Solo così potremo migliorare anche sul piano del gioco, non possiamo più permetterci di perdere 11 partite di fila. Per disputare una buona stagione ci vuole sicuramente un po' di fortuna, ma è importante gestire al meglio le energie».

Quali squadre hanno operato meglio sul mercato secondo te? 
«Il Lugano si è mosso alla grande sul mercato soprattutto per quanto riguarda gli stranieri e adesso è una squadra completa. I bianconeri sono ancora più pericolosi rispetto allo scorso anno e dopo aver perso la finale in quel modo, la società ha potuto riflettere al meglio su come migliorare la rosa per stupire di nuovo. Ovviamente poi anche Zurigo e Berna si sono mosse molto bene. I Lions devono riscattare la batosta dello scorso campionato, dato che non si aspettavano di uscire con uno 0-4 al primo turno dei playoff, dopo aver dominato la regular season. Dal canto loro gli Orsi vogliono ripetersi e gli acquisti di Genoni, Arcobello e Noreau su tutti, permettono al gruppo di essere ancora più competitivo. Penso però che tranne il Kloten e forse il Langnau si siano rinforzate un po' tutte, anche l'Ambrì, soprattutto con gli arrivi di D'Agostini e N'Goy».

Cosa ne pensi del tuo collega Leuenberger? Il Berna avrebbe dovuto tenerlo dopo che ha vinto il titolo?
«Sarei stato molto contento se Lars avesse ricevuto la possibilità di continuare il suo lavoro nella capitale. La società ha deciso così e ha sicuramente avuto le sue ragioni, anche se personalmente penso che abbia sbagliato a non dargli fiducia. Peccato perché come al solito i club fanno fatica a fare affidamento sugli allenatori svizzeri ed è un po' la nostra difficoltà a emergere in LNA. Per ricevere la fiducia bisogna ovviamente vincere, lui ha avuto il merito di farlo ma non è bastato e non succede spesso che un allenatore elvetico salga sul tetto svizzero. Del Curto finora era quasi l'unico che poteva vincere, ma non c'è solo lui e la dimostrazione l'ha data proprio Lars, ma le società continuano a pensare che con un tecnico straniero la situazione sia migliore. Mi dispiace molto per lui e adesso mi auguro che possa diventare l'head-coach del Kloten».

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