CITTÀ DEL VATICANO - Raggiungere una soluzione diplomatica al conflitto siriano è difficile perché «manca spesso la determinazione e la decisa volontà delle potenze implicate». Lo sottolinea il Nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Mario Zenari, in un'intervista all'Osservatore Romano.
«Basta vedere quante volte il consiglio di sicurezza dell'Onu - dice il card. Zenari - si è trovato diviso sulle misure da prendere in Siria: a parte alcuni casi, le risoluzioni adottate sono state attuate solo in parte e si è assistito al consueto scambio di accuse reciproche tra le parti in causa. Purtroppo il più delle volte è mancata la volontà».
Il cardinale Zenari sottolinea anche l'importanza della presenza dei cristiani ma aggiunge: «C'è un'unica soluzione per fermare l'esodo non solo dei cristiani ma di tutti i siriani: la fine della violenza, l'accesso agli aiuti umanitari e l'accordo politico».
"Sono in Siria da otto anni e ho potuto constatare che il Paese è come un mosaico. In passato la convivenza tra i vari gruppi etnici e religiosi andava abbastanza bene. Certamente, dopo sei anni di terribile guerra si cominciano a vedere crepe in questo mosaico. Voglio sperare che non sia proprio la rovina e che i danni possano essere riparati. Certo, si è prodotta una grossa frattura a causa della guerra. Ma oso sperare che il mosaico venga ricomposto, soprattutto con l'aiuto dei leader religiosi", conclude il Nunzio in Siria.