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ITALIA160mila sieropositivi, un quarto non sa di esserlo

22.05.12 - 16:34
Foto Keystone / EPA Ulises Rodriguez
160mila sieropositivi, un quarto non sa di esserlo

MILANO - Sono 160 mila, queste le stime, i sieropositivi in Italia oggi viventi: circa 40 mila di loro non sono consapevoli della propria condizione e rappresentano la maggiore causa di diffusione del virus. Ogni anno sono 4000-4500 le nuove infezioni: un terzo riguarda la Lombardia (dai 1300 ai 1500 nuovi casi) e la metà di questi a Milano.

Lo ha spiegato Mauro Moroni, presidente di Anlaids Lombardia, presentando oggi l'undicesima edizione di Convivio, mostra-mercato contro l'Aids (8-11 giugno a Fieramilanocity).

"Oggi solo i sieropositivi che non si curano si ammalano di Aids" ha detto Moroni. La mortalità grazie alla ricerca è passata dal 100% al 5%. La malattia tuttavia non guarisce ma "si cronicizza con aspettative di vita che ancora non conosciamo anche se tutto fa pensare che non siano dissimili da quelle medie. Di giorno in giorno affrontiamo i problemi: per esempio per quanto questi farmaci saranno tollerati e fin quando saranno validi a tenere a bada il virus?".

È radicalmente cambiato - dice Moroni - l'ambiente di diffusione del virus dell'Hiv: "vi è un certo ritorno tra i gay, ma nella fascia molto limitata che si caratterizza per elevata promiscuità sessuale, soprattutto tra i frequentatori dei locali per incontri. L'eroina non è più diffusa ed è quindi molto ridotta la trasmissione tramite siringhe. Il problema Hiv riguarda trasversalmente strati sociali ed età. i ragazzi che frequentano i locali dello sball,o e che è impensabile abbiano alle 5 del mattino la lucidità di usare bene il preservativo, la popolazione che frequenta la prostituzione, quella che pratica il turismo sessuale, molti lavoratori che viaggiano all'estero, siano operai o manager coinvolti in rapporti casuali. I giovani sono molto a rischio per scarsa informazione: incontriamo ragazze che ci dicono 'io sono tranquilla perchè prendo la pillola' e genitori sicuri che ai propri figli non possa mai capitare".

Ats Ans

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