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Due scuole colpite dal lutto che provano a reagire

CURIODue scuole colpite dal lutto che provano a reagire

06.11.14 - 14:44
“Stiamo supportando maestre e bambini. Ai piccoli non va nascosto nulla, ma accogliamo le diverse sensibilità”
Foto Rescue Media
Due scuole colpite dal lutto che provano a reagire
“Stiamo supportando maestre e bambini. Ai piccoli non va nascosto nulla, ma accogliamo le diverse sensibilità”

PURA - Le attività scolastiche al Centro di Pura e alla scuola dell’infanzia di Bedigliora continuano, ma senza nascondere nulla ai bambini. Monica Moriggia, la 31enne che ha perso la vita insieme alla figlia di tre anni, a causa della frana che ha distrutto la sua casa a Curio, era conosciuta da adulti, famiglie e tanti bambini. Era infatti attiva presso la casa scout Alpe di Pazz sopra Novaggio, gestita dal fratello, ma soprattutto era cuoca al centro scolastico di Pura dove sono insediate la scuola dell’infanzia e quella elementare. La bimba invece frequentava la scuola dell’infanzia di Bedigliora.

Da questa mattina il clima che si respira nei due centri scolastici è diverso, come diverso è il clima che si respira in tutto il Malcantone. Eppure, si va avanti. A Pura, dove solo due mesi fa si è festeggiato il 25esimo anniversario del centro, a sostegno di maestre e bambini c’è l’antenna scolastica per gli incidenti traumatogeni, mentre a Bedigliora, oltre all’antenna, c’è anche il gruppo di Aiuto alle vittime.  

“Siamo presenti in entrambe le scuole con un un gruppetto di persone che stanno supportando gli insegnanti e gli allievi. Le maestre adesso sono scosse dal dolore, è comprensibile, lavoravano fianco a fianco con la signora Moriggia, ma portano avanti le attività con i bambini”, spiega l’ispettore scolastico Fabio Leoni. “Le attività procedono, intervallandole con altri momenti diversi. Nel corso della giornata, infatti, sono stati creati spazi adatti per poter parlare della tragedia avvenuta, del lutto, ma senza forzature. Ai bambini più grandi per esempio è stato proposto di scrivere pensieri sul fatto accaduto. Oppure si cerca di curare la serenità dei piccoli, accogliendo le loro domande”.

Leoni tiene a precisare che in questi casi è importante non nascondere nulla ai bambini, né creare un tabù sull’argomento. “Oggi il loro grado di comprensione è molto variato, nelle piccole comunità, le famiglie ne parlano, non bisogna negare il problema, bisogna essere pronti ad affrontarlo, ma rispettando le diverse sensibilità. C’è magari il ragazzino che ritiene importante parlarne, c’è invece il bimbo che li immagina in Paradiso. Al momento nelle due scuole non c’è ansia e si sta favorendo il dialogo, il confronto”.

La comunicazione e il sostegno sono pensati anche per i genitori dei bimbi: “Proprio in questo momento stiamo scrivendo una lettera ai genitori. Una lettera che li informi di quanto si sta effettuando, della nostra disponibilità a intervenire in caso di eventuali reazioni da parte dei figli. Alcuni bambini che magari a scuola sono stati tranquilli, potrebbero infatti reagire male a casa o in posti diversi. Noi diciamo ai genitori che ci siamo”.

 

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