Il premier israeliano Benyamin Netanyahu non si lascerà influenzare dallo sciopero della fame indetto dai carcerati palestinesi in Israele
TEL AVIV - «Noi portiamo avanti una politica determinata e responsabile secondo le norme internazionali e non secondo diktat dei terroristi».
Così si è espresso oggi il premier Benyamin Netanyahu a riguardo dello sciopero della fame ad oltranza intrapreso una settimana fa dal dirigente di al-Fatah Marwan Barghuti assieme con circa altri 1200 palestinesi detenuti in Israele.
«L' Anp - ha detto ancora Netanyahu - deve cessare di finanziare le famiglie dei terroristi. È un esame molto semplice della sua volontà di pace. Non si può essere a favore della pace e al tempo stesso magnificare e finanziare gli assassini di israeliani e di altri innocenti».
Gli scioperanti rivendicano miglioramenti delle loro condizioni di reclusioni, fra cui visite mediche periodiche e maggiori visite familiari. In loro sostegno al-Fatah ha proclamato nei Territori per il 28 aprile una 'Giornata di collera'. Nel timore di violenze, Netanyahu ha convocato per oggi il Consiglio di difesa del suo governo.