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ISRAELE1300 detenuti di al-Fatah in sciopero della fame

17.04.17 - 10:52
Lo scopo è ottenere miglioramenti nelle condizioni di detenzione
Keystone / EPA
1300 detenuti di al-Fatah in sciopero della fame
Lo scopo è ottenere miglioramenti nelle condizioni di detenzione

TEL AVIV - Su iniziativa del dirigente di al-Fatah Marwan Barghuti - che sconta l'ergastolo - circa 1300 membri del suo partito reclusi in Israele hanno iniziato oggi uno sciopero della fame ad oltranza per ottenere una serie di miglioramenti nelle condizioni di detenzione.

La protesta, secondo la stampa palestinese, è stata battezzata "La battaglia degli stomaci vuoti". Il ministro israeliano per la sicurezza interna Ghilad Erdan ha intanto anticipato che serie misure disciplinari saranno adottate verso chi sciopera.

In un articolo pubblicato oggi sul New York Times, Barghuti sostiene che gli arresti di massa condotti da Israele per decenni non sono riusciti ad infiacchire la lotta dei palestinesi per la autodeterminazione. «Questo sciopero - scrive - dimostra una volta di più che il movimento dei prigionieri è la bussola che guida la nostra lotta per la libertà e la dignità».

I detenuti di al-Fatah chiedono fra l'altro visite familiari più frequenti e più lunghe; visite mediche costanti ed approfondite, nonché cure gratuite; la possibilità di seguire un numero maggiore di canali televisivi e di fruire di corsi educativi; e la climatizzazione di alcune carceri dove le condizioni di reclusione sono particolarmente gravose.

Secondo dati dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), sono circa 6500 i prigionieri palestinesi in Israele. Di essi, 478 scontano l'ergastolo. Altri 300 sono sotto ai 18 anni. Hamas ha espresso sostegno politico allo sciopero della fame indetto da Barghuti, ma finora non ha ordinato ai suoi membri reclusi in Israele di parteciparvi.

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