Accolto il postulato proposto da Marco Chiesa che chiede di presentare un rapporto relativo alle condizioni d'accesso
BERNA - Il Consiglio federale dovrà chinarsi sul tema della reciprocità d‘accesso al mercato, da sempre considerato un problema per le ditte ticinesi.
Con 128 voti favorevoli contro 56, il Consiglio nazionale ha infatti accettato il postulato proposto dal Consigliere nazionale UDC Marco Chiesa che, in sostanza, chiede di presentare un rapporto relativo alle condizioni d'accesso (legali, burocratiche, finanziarie, amministrative e alle relative modalità) al mercato dei Paesi limitrofi, prendendo in considerazione il rispetto degli accordi bilaterali e la reciprocità tra Stati, sia per quanto riguarda la partecipazione a concorsi internazionali che a procedure di notifiche per un'attività lucrativa di breve durata.
«Reciprocità - ha sottolineato ieri Chiesa - è ciò che ci è stato assicurato allorquando si sono sottoscritti dei contratti bilaterali con i Paesi dell’UE. Le ditte del Canton Ticino, ad esempio, lamentano delle difficoltà d’accesso agli appalti pubblici ai quali avrebbero diritto di partecipare. Formulari e albi rappresentano degli ostacoli burocratici e amministrativi insuperabili».
«Questo postulato - ha concluso il Consigliere nazionale - chiede un’analisi semplice, ma puntuale, sulla reciprocità d’accesso con i mercati limitrofi, i mercati con i quali giornalmente abbiamo rapporti commerciali. Ritengo interessante e educativo poter basarci su un documento istituzionale che faccia chiarezza e metta in evidenza le cose che funzionano e le cose che non funzionano».