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CANTONEL’abuso ci fu, ma su una sola bambina

11.10.17 - 18:48
Condannato il 39enne ritenuto colpevole di atti sessuali. Ma prosciolto per i fatti relativi alla seconda vittima
Ti Press
L’abuso ci fu, ma su una sola bambina
Condannato il 39enne ritenuto colpevole di atti sessuali. Ma prosciolto per i fatti relativi alla seconda vittima

 

LUGANO – Si trattò di atti sessuali su fanciulli, ma soltanto in un caso. È quanto ha detto la Corte delle Assise correzionali di Locarno, riunita a Lugano e presieduta dal giudice Rosa Item, che ha così condannato il 39enne a processo per fatti del 2015. Nei suoi confronti è stata stabilita una pena di sei mesi, sospesa per un periodo di prova di due anni. L’imputato è comunque stato ritenuto colpevole di aver toccato nelle parti intime una sola bambina: è stato prosciolto per i toccamenti sulla seconda vittima. Per la vittima accertata è inoltre stata accolta la richiesta di risarcimento per torto morale di 2'000 franchi.

Versione lineare - «La versione della prima bambina è stata resa spontaneamente ed è sempre stata lineare» ha spiegato la Corte, che non ha dunque dato nessun credito alla ritrattazione dell’imputato: inizialmente aveva ammesso i fatti, ma poi si era dichiarato non colpevole. «Non ha alcun senso che una persona si accusi di un reato infamante unicamente per non contraddire una bambina».

Racconto influenzato? - Per quanto riguarda invece la seconda ragazza, una dodicenne, la Corte non ha potuto escludere con «la necessaria e dovuta certezza» che i fatti da lei raccontati non siano in qualche modo stati influenzati da terzi. La bambina era infatti stata interrogata dalla madre, quando l’arresto del 39enne era noto. E la donna le aveva richiamato alla mente un precedente abuso. «Non va inoltre disattesa l’incoerenza del comportamento della bambina che dopo il presunto toccamento si era rimessa a dormire accanto all’imputato e anche pochi giorni dopo era tornata con lui sul divano».

Le richieste - L’accusa, rappresentata dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, aveva chiesto una pena detentiva di 10 mesi, sospesa per un periodo di prova di tre anni. Il difensore Felice Dafond si era invece battuto per l’assoluzione del 39enne.

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