L'ex parlamentare Gerry Beretta-Piccoli è deluso. Si aspettava un'affluenza maggiore alla manifestazione "Ti aspetto fuori", indetta per protestare contro il Governo sulla gestione del caso Argo 1
BELLINZONA – «Mi spiace dirlo. Ma la maggior parte dei ticinesi è brava solo a criticare sui blog e sui social network. Ieri sera ne abbiamo avuto la prova». Sono parole dure quelle di Gerry Beretta-Piccoli, classe 1946, granconsigliere per diverse legislature. Lunedì sera lui era in Piazza della Foca, a Bellinzona, per la manifestazione "Ti aspetto fuori", voluta da alcuni cittadini per protestare contro il Governo sulla gestione del caso Argo 1. L'affluenza? Poche decine di persone. «Sono deluso, per non dire disgustato – ammette Beretta-Piccoli –. Come cittadino questa scarsa affluenza mi ha rattristato parecchio».
L'orario forse non era proprio ideale. Alle 18 molta gente finisce di lavorare o addirittura sta ancora lavorando. Non pensa?
Non ci sono scuse. Oggi tanti hanno l'orario flessibile. In diversi casi ci si può benissimo organizzare e uscire un po' prima dal lavoro. Uno poteva benissimo raggiungerci più tardi. Si sa benissimo che queste manifestazioni non si chiudono in dieci minuti.
Perché questo non è successo?
Perché il popolo ha la sensazione che tanto non cambierà mai nulla. Ed è un principio sbagliato. E poi la gente ha paura di farsi vedere. Teme di perdere il lavoro, o di avere altre ripercussioni.
Si tratta comunque di paure fondate, o no?
Non c'era bisogno di venire a lanciare per forza le uova, come qualcuno metaforicamente voleva fare. Bastava venire a fare presenza. A fare numero. In fondo noi eravamo lì per fare capire ai politici che, come cittadini, li stavamo guardando.
Sui blog in tutti questi mesi sono stati in tanti ad attaccare Beltraminelli e il Governo.
Ma lì c'è l'anonimato. Sono in pochi a metterci la faccia. Troppo facile così.
L'impressione, tuttavia, è che oggi il cittadino veda l'argomento Argo 1 come qualcosa di lontano dalla sua realtà. Lei cosa ne pensa?
Forse pensa che tanto è solo una roba di rifugiati... E probabilmente è come quando si ascolta una canzone per troppo tempo. Della vicenda si è parlato tantissimo. E magari ci si è anche stufati. Le gravità commesse dal Governo, comunque, restano. E non era il caso di lasciarle correre con tanta indifferenza.
Una notizia buona, però, c'è. Finalmente è stata istituita la Commissione parlamentare d'inchiesta, che dovrà fare luce sulla vicenda. È soddisfatto?
Sì. Ma i personaggi che la compongono mi lasciano perplesso. Forse solo la verde Michela Delcò-Petralli si trova nella posizione di potere analizzare la situazione con la giusta oggettività.
Lei sembra un fiume in piena. Da dove viene tutta questa rabbia?
A me pare che qualcuno non abbia capito cosa significhi fare il Consigliere di Stato. Non puoi stare sulla tua poltrona e andare in giro solo a tagliare nastri, perché tanto i tuoi collaboratori lavorano bene. Uno deve sapere cosa accade nel proprio Dipartimento.