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TICINO"I ticinesi non sono spendaccioni"

14.09.12 - 12:34
L’Ordine dei Medici pubblica uno studio e dimostra che non esiste più un manifesto sovracconsumo di prestazioni LAMal
Foto Ti-Press
"I ticinesi non sono spendaccioni"
L’Ordine dei Medici pubblica uno studio e dimostra che non esiste più un manifesto sovracconsumo di prestazioni LAMal

LUGANO - Uno studio condotto, dall’Ordine dei Medici del Cantone Ticino, presieduto da Franco Denti,  ha approfondito il peso dei tre fattori che incidono sulla differenza dei costi medi LAMal tra il Cantone Ticino e la media nazionale e cioè l’età media più elevata della popolazione in Ticino, il maggior tasso di posti letto nelle cliniche private e una certa propensione dei Ticinesi al consumo medico-sanitario eccessivo.

Le risultanze portano ad un’incidenza preponderata dei primi due fattori. Il terzo fattore, che certamente aveva un suo peso specifico fino al 2005 (e meno marcato fino al 2007), è andato oggettivamente restringendosi con il passare degli anni, fino a essere poco significativo per l’anno 2010. Queste conclusioni sono certamente valide anche per l’anno 2011.

Per l’anno 2012 queste misurazioni cambieranno nell’impostazione concettuale, in quanto scomparirà l’effetto “cliniche private” in ragione dell’introduzione dei medesimi criteri di finanziamento validi in modo omogeneo per tutta l’offerta ospedaliera pianificata.

Le risultanze dello studio portano a ad alcune conclusioni:
• rispetto al trend nazionale, i costi LAMal nel Cantone Ticino non appaiono sproporzionati, considerati i fattori specifici di “età della popolazione” e  “tasso di letti in cliniche private” che contraddistinguono il Cantone;
• non esiste più un manifesto sovracconsumo di prestazioni LAMal nel Cantone;
• quanto immediatamente sopra porta a utili nell’esercizio di bilancio nell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie nel Cantone Ticino, e di conseguenza a una sproporzione nelle riserve degli assicuratori malattie.

Secondo l'Ordine "questo non significa che non bisogna costantemente controllare l’evoluzione dei costi LAMal, che in definitiva ricadono sui cittadini a tre livelli: premi assicurativi, partecipazioni ai costi, imposte. Ma allo stato attuale per il nostro Cantone si tratta di un’attenzione tecnica non superiore rispetto a quanto si esige sul piano nazionale. In questa ottica non bisogna mai dimenticare l’effetto di politiche forzate di contenimento dei costi sulla qualità delle cure e sulla democraticità dell’accesso al sistema sanitario, intesi anche come adeguatezza dei tempi di accoglimento e assenza di discriminati socioeconomiche e culturali in fatto di ammissione alle cure. Un’eccessiva forzatura nel contenimento dei costi, con la riduzione drastica dell’offerta sanitaria o del personale che deve dispensare le cure, porterà a bilanci maggiormente contenuti, misurabili sotto il profilo contabile, ma crea una distorsione nella parità di accesso alle cure tra le fasce di popolazione"

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