Cerca e trova immobili

TICINOAccordo fiscale Italia-Svizzera, "pesante aumento delle tasse ai frontalieri"

31.05.12 - 15:39
Industriali ticinesi preoccupati dal possibile aumento del costo del lavoro, Modenini: "Se passerà la tassazione ordinaria su tutti i frontalieri, essi subirebbero aumenti di imposta dai 4mila ai15mila franchi all'anno"
Tipress (archivio)
Accordo fiscale Italia-Svizzera, "pesante aumento delle tasse ai frontalieri"
Industriali ticinesi preoccupati dal possibile aumento del costo del lavoro, Modenini: "Se passerà la tassazione ordinaria su tutti i frontalieri, essi subirebbero aumenti di imposta dai 4mila ai15mila franchi all'anno"

BASILEA – Sono preoccupati gli industriali ticinesi. Non solo per lo scricchiolio annunciato ieri dall’Ufficio cantonale di Statistica, riferito alla diminuzione degli ordinativi registrata nel primo trimestre del 2012, ma anche per un aspetto degli accordi internazionali tra Italia e Svizzera, che potrebbe avere ripercussioni negative sul tessuto industriale ticinese.

A spiegare in dettaglio la questione è il direttore dell’Associazione Industriali Ticinesi (AITI), Stefano Modenini. Egli teme che il risultato degli accordi fiscali tra Italia e Svizzera “potrebbe avere come conseguenza la tassazione ordinaria, da parte dell’Italia, di tutti i lavoratori frontalieri, indipendentemente che abitino nella fascia dei 20 chilometri o al di fuori”.

Quali potrebbero allora essere le conseguenze negative per i lavoratori frontalieri e di conseguenza per le aziende ticinesi? "Qualora l’Italia dovesse decidere di tassare in maniera ordinaria tutti i lavoratori che vengono a lavorare in Svizzera - spiega Modenini - evidentemente, coloro che pagavano soltanto l’imposta alla fonte, in futuro dovranno pagare anche un conguaglio riferito alla tassazione ordinaria".

Ciò si tramuterebbe in un aumento delle imposte da pagare. Per tutti i frontalieri. Secondo i calcoli dell’Aiti, infatti, l’aggravio d’imposta per quella categoria di lavoratori ammonterebbe dai 4000 ai 10-15mila franchi all’anno in più a seconda delle fasce di reddito. “E’ chiaro – spiega Modenini – che questo creerebbe un problema salariale. Il lavoratore frontaliere ha pur sempre la convenienza di venire a lavorare in Svizzera a lavorare è vero, perché con la situazione economica difficile che sta attraversando l’Italia, per un lavoratore italiano è più difficile trovare lavoro nel suo paese. E’ anche vero, però,  - e qui Modenini arriva al cuore del problema – pagare 4-500 franchi al mese in più di tasse non fa piacere a nessuno e potrebbe crearsi una dinamica in cui il lavoratore si rivolgerà alle aziende per chiedere loro aiuto”. In altre parole, il lavoratore chiederebbe un aumento di salario per potere mantenere lo stesso livello salariale che esisteva nel precedente ordinamento. Un timore questo al quale si va ad aggiungere al pericolo che l’industria non riesca più ad attirare in Ticino figure professionali altamente qualificate. “Qualcuno di loro potrebbe decidere di non venire più a lavorare in Svizzera, bensì altrove, dove è più conveniente”.

Modenini tiene comunque a specificare un aspetto del problema su cui si era già espresso recentemente alla Rsi: “Noi non abbiamo detto che non bisogna ridurre la percentuale di ristorno delle imposte alla fonte pagate dai frontalieri, noi abbiamo soltanto avvertito che le trattative in corso con l’Italia potrebbero portare alla tassazione ordinaria, da parte italiana, di tutti i lavoratori frontalieri”.

A Modenini abbiamo allora chiesto se l’AITI potesse allearsi con la Camera dell'Industria e del Commercio di Varese e Como che chiedono il mantenimento del 38,5%. “Il livello attuale non è più giustificato in quella misura. E' immaginabile che l’accordo finale porterà a un compromesso, con un abbassamento dell’aliquota sopra il 20%. Si potrebbe arrivare al seguente risultato: una tassazione ordinaria sui redditi per tutti i lavoratori, (detratta l'imposta alla fonte), senza più distinzioni tra chi è nella fascia dei 20 chilometri. Una fascia, tra l’altro, che con gli accordi bilaterali non dovrebbe più esistere”.  

Modenini, alla luce di questa considerazioni, giunge alla seguente conclusione:  “I lavoratori frontalieri della fascia di confine dovranno attendersi un aumento delle imposte. Un aumento d’imposte pesante.  Abbiamo calcolato che su un reddito imponibile di 50mila franchi, una persona single, all’anno pagherà circa 4000 franchi in più. Un imponibile di 100mila  franchi con due figli, verrà tassato quasi 10mila franchi in più”.
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE