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TICINOBernasconi: "Aspettiamo le denunce a cuor robusto"

06.11.11 - 19:17
"Ma la Magistratura avrebbe di meglio da fare: per esempio controllare la mafia che gestisce le prostitute pubblicizzate sul Mattino"
Ti-Press
Bernasconi: "Aspettiamo le denunce a cuor robusto"
"Ma la Magistratura avrebbe di meglio da fare: per esempio controllare la mafia che gestisce le prostitute pubblicizzate sul Mattino"

LUGANO - Il mistero è in parte svelato. I giornali che hanno fatto parlare il Ticino per ormai quasi un mese hanno finalmente trovato la loro paternità. E il padre è proprio colui di cui molti sospettavano, l'avvocato Paolo Bernasconi. Assieme a lui il senatore uscente Dick Marty, Padre Callisto Caldelari, il clown Dimitri e l'avvocato Alberto Agustoni. 5 persone che si assumono la responsabilità dell'iniziativa editoriale, condividendone le finalità, ma che dicono di non essere tra gli ideatori delle due finte pubblicazioni.

"Non siamo noi gli ideatori. Noi ci assumiamo la responsabilità legale per eventuali azioni penali contro i due giornali" spiega l'avvocato Paolo Bernasconi. "Coloro che hanno scritto gli articoli sul falso Mattino e sul 5 Minuti usciranno allo scoperto solo quando il Mattino della Domenica e il 10 Minuti avranno abolito l'anonimato. Perché gli articoli più aggressivi e diffamatori dei media di Via Monte Boglia sono sempre anonimi. Se loro si tengono l'anonimato, lo teniamo anche noi. Noi cinque ci esponiamo solo in qualità di responsabili legali."

Perché vi assumete questa responsabilità solo ora, a un mese dalle pubblicazioni?
"Perché lo scopo di queste due pubblicazioni è quello di stimolare i giornalisti a fare inchieste sui temi presentati. Invece i giornalisti continuano a interessarsi soltanto su chi c'è dietro queste finte edizioni. Ora che noi ci siamo presentati, vorremmo che i giornalisti si interessino dei contenuti."

Secondo lei i media sono troppo accondiscendenti con Bignasca?
"Le 10 domande, che sono state riprese oggi dal Caffè, sono 10 temi di inchiesta per tutti i media ticinesi. Invece si continua a battere su un tema completamente accessorio, come la responsabilità delle due pubblicazioni. Ora che questo tema è risolto occorre che i media si occupino dell'arrosto, non solo delle patatine fritte."

Vedendo i risultati elettorali, lei rifarebbe le stesse mosse?
"Bisogna ancora vedere. Ci sono centinaia di persone che hanno firmato i vari appelli e sono tutte persone responsabili che stanno riflettendo su nuove azioni di carattere politico. Io spero vivamente che ci siano altre iniziative che tendano a fare un'azione di verità, senza interessi né di poltrone, né di appalti. E vi contribuirò con piacere."

All'interno di questa battaglia in generale, lei come valuta il riscontro dei due finti giornali?
"Questa questione della paternità è stata risolta, almeno sul piano legale. Adesso si dovrà approfondire i temi sulle responsabilità di Governo della Lega, vedere se gli impegni verranno mantenuti o se si tratta solamente di chiacchiere."

Quindi secondo lei c'è una sorta di censura intorno a Bignasca?
"All'interno di parecchi partiti e di qualche organo di stampa c'è sempre stata un'intesa con Bignasca, a volte segreta, a volte palese. Del resto il ticket Morisoli-Lombardi la dice lunga. È l'alleanza di un uomo PPD con un liberale-radicale che ha voltato marsina. È chiaro che i voti della Lega fanno gola a coloro che sono alla ricerca del potere, a qualsiasi costo. Anche con i mezzi del Mattino della Domenica, che sono l'aggressione, la denigrazione, l'intimidazione e il finanziamento attraverso la promozione della prostituzione."

La promozione della prostituzione non è un'esclusiva del Mattino.
"Anche del 10 Minuti. Si vuole fare del bel Ticino il bordello della Lombardia."

Ma il fenomeno non è nato in seguito alle inserzioni del Mattino.
"Attenzione. Il 10 Minuti di venerdì aveva un articolo totalmente a favore della prostituzione, che sarebbe una chance per il Cantone. È un chiaro discorso di sostegno alla prostituzione."

Non crede che le false edizioni dei giornali di Bignasca possano aver creato confusione tra i lettori?
"Io sono un lettore del Mattino da 20 anni e di confusione non ne ho fatta."

Magari tra persone meno abituate alla lettura dei giornali...
"Questo non so. Ma era chiaramente una parodia, un'imitazione satirica."

Eppure ci sono state persone che hanno preso le finte edizioni per vere, credendo che Bignasca avesse realmente licenziato i suoi dipendenti frontalieri.
"Io non ho sentito niente in tal senso. È una parodia satirica per far vedere quali sono i sistemi. Ed è interessante come adesso arrivino le minacce di denunce penali. Vuol dire che quando la Lega vede usare gli stessi sistemi che usa da 20 anni, li considera da denuncia penale."

Lei ha sentito personalmente Bignasca dopo queste pubblicazioni?
"No, io leggo il Mattino."

Quindi non sa se Bignasca è effettivamente intenzionato a denunciarvi?
"Che arrivino le denunce! Così faremo la prova della verità. Le denunce le aspettiamo a cuor robusto."

Vi farebbe quasi un piacere.
"Certo, le facciano. Non si può dire che speriamo che ci denunci, perché non vogliamo che la Magistratura perda tempo per queste stupidate, ha altro di cui occuparsi. Per esempio di controllare la mafia che gestisce le prostitute, comprese quelle che si pubblicizzano sul Mattino. Io vedo due pagine settimanali di pubblicità di prostitute e la maggiorparte di queste sono dell'Est: tutti sanno che le prostitute dell'Est sono controllate da associazioni mafiose, quindi uno più uno fa due."

Quindi Bignasca sarebbe direttamente coinvolto in questa mafia...
"Non ho nessuna idea, non è affare mio. Io su Bignasca non dico una parola."

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