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TICINOL'afa manda in acqua, ma non in ospedale

23.08.11 - 16:03
Nessuna emergenza negli ospedali ticinesi: la popolazione non ha preso d'assalto i centri di primo soccorso
Foto Ticinonline Manuel Meleleo
L'afa manda in acqua, ma non in ospedale
Nessuna emergenza negli ospedali ticinesi: la popolazione non ha preso d'assalto i centri di primo soccorso

LUGANO – Il caldo non dà tregua al Ticino. Anche oggi la colonnina di mercurio è balzata in alto, e chi ha potuto si è rifugiato nelle località lacustri alla ricerca di un po' di refrigerio. A Lugano, come si può vedere dalle foto, molte persone si sono recate in riva al Ceresio, al Lido o nella zona della foce del Cassarate, per un breve bagno.

Altri hanno affrontato la canicola bagnandosi con l'acqua delle fontane, e bevendo grandi quantità di liquidi. Nessuna allerta canicola, fortunatamente, negli ospedali ticinesi. In questi giorni di grande caldo non si è registrato un particolare afflusso di persone nelle strutture di pronto soccorso.

“Per il momento non abbiamo un riscontro oggettivo” afferma il dottor Lepori, responsabile del reparto pronto soccorso dell’Ospedale S. Giovanni di Bellinzona. “Se l’effetto canicola continuerà anche nei prossimi giorni, forse qualcuno si presenterà con i classici sintomi quali disidratazione, aumento della temperatura corporea e sensazione di svenimento“. Il dottor Martinoli, caporeparto pronto soccorso dell’Ospedale Civico e dell’Ospedale Italiano di Lugano, è della medesima opinione: “Non abbiamo avuto nessun incremento di pazienti a causa dell’effetto canicola, in questi giorni abbiamo curato normalmente traumi e le classiche fratture legate alle attività del tempo libero”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la responsabile del pronto soccorso dell’Ospedale regionale di Locarno dottoressa Guigli. “Per noi è ancora stagione alta” dichiara riferendosi alla forte presenza di vacanzieri nella regione “ma di per sé no: non c’è un numero particolare di ricoveri legato al caldo”. A Mendrisio, invece, la situazione è paragonabile a ogni periodo di canicola registrato in precedenza. “Rispetto al numero di pazienti che trattiamo di solito” afferma il dottor Fadini, responsabile del pronto soccorso “il 5-10% presenta sintomi da eccessivo accaloramento”.  Il nosocomio mendrisiense registra una media di 50 interventi al giorno, quindi possiamo parlare di 3-5 casi. Oltre a sintomi di disidratazione, si è reso necessario il ricovero di un paio di persone anziane. “Il caldo infatti accresce i sintomi di patologie pregresse, e si rende così consigliabile un ricovero a scopo preventivo”.

Nel frattempo il DSS ha diramato un nuovo allarme canicola prorogandola, sulla base delle ultime previsioni meteorologiche, fino a giovedì 25 agosto.

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