LOCARNO - Alla seconda giornata del processo Nervegni, accusato di avere ucciso il fratello Giampiero, Renato Nervegni ha negato ogni addebito. Come ha riferito la RSI, dell'uccisione, che secondo l'accusa sarebbe avvenuta per strangolamento dopo un'aggressione nei confronti del fratello, Renato Nervegni non ne vuol sentir parlare. Secondo l'imputato, che ha espresso critiche nei confronti della polizia, che non avrebbe verbalizzato per intero gli interrogatori e della clinica di Verbania, dove il fratello avrebbe subito le violenze, il suo rapporto con il Giampiero era buono.
Richiamato dal Presidente della Corte Claudio Zali, che lo ha invitato a raccontare i fatti, Nervegni si è chiuso nei classici "non so", "non ricordo".
Per la pubblica accusa invece sono chiare le dinamiche che hanno portato alla morte di Giampiero; Renato Nervegni avrebbe eliminato il fratello per evitare che si sospettasse che abbia abusato di lui.
Domani saranno esaminate le perizie psichiatriche effettuate sull'imputato.
