Il gruppo democentrista ha cambiato idea e venerdì boccerà la revisione legislativa alle votazioni finali.
BERNA - Le franchigie dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS) dovrebbero rimanere invariate, malgrado il Parlamento abbia optato per un loro aumento. Il gruppo UDC ha infatti cambiato idea e venerdì boccerà la revisione legislativa alle votazioni finali.
Il dietrofront democentrista è stato annunciato dal capogruppo Thomas Aeschi (ZG) al Blick on-line: «Rifiuteremo questa proposta nelle votazioni finali», ha affermato precisando che la decisione è stata presa ad ampia maggioranza dal suo gruppo parlamentare.
«Non si può incolpare unilateralmente i contribuenti per l'aumento dei costi sanitari», afferma il democentrista zughese secondo cui occorre risolvere il problema nel suo complesso: «anche l'industria farmaceutica, le casse malattia, i medici, gli ospedali e i cantoni devono dare il loro contributo».
Il destino della proposta di adeguare automaticamente le franchigie all'evoluzione dei costi appare quindi segnato: all'opposizione dell'UDC va aggiunto il "niet" della sinistra. Il PS aveva del resto già annunciato l'intenzione di lanciare il referendum contro la riforma.
Il suo presidente, Christian Levrat, sempre dalle colonne del Blick, accusa i partiti borghesi di non avere nessuna strategia in materia di politica sanitaria e di lotta contro l'aumento dei premi. Per il "senatore" friburghese, l'UDC ha paura del referendum in questo che è un anno elettorale.
Il liberale-radicale Philippe Nantermod dice invece che la decisione dell'UDC è «una grande delusione». «Non capisco la paura» dell'UDC, ha detto il consigliere nazionale vallesano sostenendo che i cittadini si aspettano dai politici un intervento nell'assicurazione malattia. «Quando si tratta di limitare l'aumento dei costi, non ci sono misure popolari al 100%», sostiene.
Ma anche all'interno della stessa UDC la decisione non è stata ben accolta da tutti: «il gruppo è diviso», afferma il consigliere nazionale grigionese e presidente di Santésuisse Heinz Brand. «Non è forse il modo ideale per frenare l'aumento dei costi, sono infatti necessarie molte più misure, ma sarebbe almeno un primo passo», ritiene il grigionese affermando che venerdì voterà sì.
La modifica della Legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal) prevede che, quando il rapporto tra la franchigia di base e i costi lordi medi per assicurato supera quota 1:13, scatterebbe un aumento di 50 franchi di tutte le franchigie, anche quelle opzionali. La franchigia minima salirebbe quindi, non appena entrata in vigore la modifica legislativa, da 300 a 350 franchi.
Chiedendo agli assicurati una maggiore partecipazione ai costi, il Parlamento vuole favorire un comportamento più attento, impedendo visite mediche e ospedaliere superflue. L'aumento della franchigia potrebbe inoltre spingere più persone - oggi solo pochi approfittano di tale possibilità - a cambiare cassa e modificare la propria franchigia, risparmiando così dei soldi.