Il presidente dell'UDC Albert Rösti non si sbilancia su quale candidato sosterrà il suo partito ma bacchetta il PLR sulla scelta di limitare la ricerca a soli candidati latini
Le posizioni difese dai candidati alla successione di Didier Burkhalter in Consiglio federale sono più importanti rispetto alla loro origine o al loro sesso. Lo afferma il presidente dell'UDC Albert Rösti in un'intervista pubblicata oggi dal Blick.
Il consigliere nazionale bernese rimprovera inoltre al PLR di aver limitato la ricerca dei candidati alla sola Svizzera latina. Alla domanda su chi sosterrà l'Unione democratica di centro fra il ticinese Ignazio Cassis, la vodese Isabelle Moret o il ginevrino Pierre Maudet, Rösti non ha voluto rispondere, ma ha ricordato che per i democentristi determinante sarà il loro posizionamento politico.
Il presidente del principale partito svizzero riconosce tuttavia che in caso di parità tra due candidati, a fare la differenza sarà la loro origine e non il sesso. Non poco tempo fa in governo sedevano quattro donne, ha sottolineato Rösti. La questione della presenza femminile in Consiglio federale è stata, a suo avviso, superata.
Il presidente democentrista ritiene che a lungo termine si creerà automaticamente un equilibrio. Vi sono già donne qualificate che possono ambire a un seggio in governo, ha aggiunto. Anche l'UDC possiede eccellenti figure, come la consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher, che potrebbero fare un buon lavoro in seno all'esecutivo federale.
A Rösti non è infine piaciuto che il PLR non abbia proposto alcuna candidatura svizzerotedesca. Attualmente, a suo avviso, la Svizzera orientale non è rappresentata in Consiglio federale, ha fatto notare.