Il Gran Consiglio turgoviese ha deciso di posticipare l'insegnamento della lingua di Molière a favore dell'inglese
FRAUENFELD - Il Gran Consiglio turgoviese ha oggi adottato una revisione di legge che posticipa l'insegnamento del francese dalle scuole elementari alle medie. La lingua di Molière verrebbe così insegnata a partire dal settimo anno della scuola dell'obbligo, invece che dal quinto.
La nuova norma sarà esaminata in seconda lettura il prossimo 17 maggio. L'ipotesi di un referendum parlamentare, per il quale si dovranno raccogliere i voti di 30 deputati su 130, sembra inoltre più che probabile.
La decisione odierna è arrivata dopo un intenso dibattito di varie ore. Tutte le proposte di rinvio del progetto sono state respinte. Nella votazione finale, il parlamento ha respinto con 64 voti contro 53 la proposta di sopprimere il paragrafo della legge sulla scuola dell'obbligo che prevede che «il francese viene insegnato dall'inizio della scuola secondaria», concretamente dal settimo anno.
Da 24 anni nel Canton Turgovia il francese è materia obbligatoria a partire dal quinto anno scolastico. Una maggioranza formata da esponenti di UDC, PPD e Verdi ha votato per l'abolizione del francese dal ciclo primario di sei anni, facendo valere l'eccessivo carico di lavoro per gli scolari e i pessimi risultati finora ottenuti.
Il voto conferma peraltro una decisione dello stesso Gran Consiglio, che nell'agosto del 2014 aveva dichiarato prioritaria una mozione per l'abolizione del cosiddetto "francese precoce" (Frühfranzösisch).
Contro l'esclusione della lingua di Molière dalle elementari si sono espressi PLR, PS e la consigliera di Stato Monika Knill (UDC), responsabile del Dipartimento dell'educazione e della cultura. Tutti hanno difeso invano l'attuale modello «3/5», che prevede l'insegnamento dell'inglese dal terzo anno scolastico e del francese dalla quinta.
Le intenzioni di sganciarsi dal modello previsto dal concordato sull'armonizzazione scolastica (Concordato HarmoS) hanno acceso un dibattito a livello nazionale: soprattutto in Svizzera romanda si sono alzate voci che accusavano il Canton Turgovia di mettere in pericolo la coesione nazionale.
Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere federale Alain Berset, che lo scorso mese di luglio ha mandato in consultazione una nuova legge federale che vuole obbligare i Cantoni a inserire l'insegnamento di una seconda lingua non locale alle elementari.
Questa "intromissione" è stata a sua volta criticata dall'esecutivo turgoviese, che rivendica il principio della sovranità dei Cantoni in materia d'istruzione. Se Turgovia decidesse di abolire il definitivamente francese per i più giovani, diventerebbe il terzo Cantone a farlo, assieme ad Uri e Appenzello Interno.