SVIZZERAEternit, lezione di civiltà giuridica per UNIA

LUGANO - "Una lezione di civiltà giuridica al mondo, da cui anche la Svizzera farebbe bene a trarre i dovuti insegnamenti": così il sindacato UNIA definisce la sentenza di ieri al processo Eternit di Torino, che ha visto la condanna a sedici anni per gli ex massimi dirigenti della multinazionale.

Il sindacato stigmatizza il tentativo di una parte dei media elvetici di sminuire la portata della sentenza e invita tutti gli attori interessati a cogliere l'occasione per avviare una riflessione collettiva su una tragedia che certo non può non riguardarci, "essendo la Svizzera la patria dell'Eternit e del condannato Stephan Schmidheiny". In questo paese le vittime dell'amianto "non hanno praticamente alcuna chance di ottenere giustizia", scrive UNIA in un comunicato.

In Svizzera un processo come quello di Torino non sarebbe possibile poiché Stephan Schmidheiny e la sua famiglia "hanno saputo influenzare a loro favore (già a partire dagli anni Trenta) l'intera legislazione, in particolare nell'ambito delle norme in materia di prescrizione dei reati e delle pretese di diritto civile".
 

ATS