Cerca e trova immobili
Huras: "17 mesi a Lugano, ho battuto un record" L'ex coach bianconero, arrabbiatissimo, ha rilasciato le prime dichiarazioni post licenziamento: "Non ho capito né accettato la decisione del club. Perdere una gara-7, in campionato equilibrato, per me non è un fallimento"
LUGANO – In attesa di vederlo di persona, di porgli delle domande mirate, per capire quel che sta frullando nella testa di Larry Huras ci si deve accontentare di qualche risposta raccattata qua e là in un mare di mugugni. A Le Matin l’ex coach del Lugano ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ficcanti, mirate, dure. Un Huras deluso non ha perso il senso dell’umorismo, sottolineando comunque di non considerare un fallimento la stagione appena conclusa.
"Non ho capito né accettato la decisione del Consiglio di Amministrazione bianconero – ha sottolineato proprio l’allenatore canadese - ho chiesto se avevano almeno un buon motivo per licenziarmi: non mi hanno saputo rispondere”.
Forse decisiva è stata la sconfitta contro lo Zugo nei playoff…
“Se in un campionato equilibrato una sconfitta 3-4 è un fallimento allora non ho la stessa concezione di sport dei miei ex dirigenti”.
Sembra ci sia rabbia nelle tue parole.
“È vero, ma mi devo calmare, in fondo ho battuto un record: sono rimasto in panchina per 17 mesi in un club che ha cambiato dodici allenatori dal 2006”.
Huras ha poi parlato del futuro: “Prometto che non accetterò la prima offerta, non andrò a Langnau. Penso mi prenderò un anno sabbatico. Ho un figlio che da quattro anni è a Salt Lake City e non l’ho mai visto giocare. Credo che sia giunto il momento di ridefinire le priorità nella mia vita. Lunedì volerò in Nord America”.
Giovedì mattina, ore 11, segui in diretta streaming su Ticinonline la conferenza stampa di Larry Huras
