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LIGUE1L'Ibrahimovic furioso: "Van der Vaart, basta bugie o ti spezzo le gambe"

08.09.13 - 10:59
Oltremanica danno per fatto un nuovo libro dello svedese. Il titolo potrebbe essere la minaccia per RVP, punta dello United. E intanto si ricordano delle fughe a 300km/h dalla polizia o delle "forbici" di Mido
Keystone
L'Ibrahimovic furioso: "Van der Vaart, basta bugie o ti spezzo le gambe"
Oltremanica danno per fatto un nuovo libro dello svedese. Il titolo potrebbe essere la minaccia per RVP, punta dello United. E intanto si ricordano delle fughe a 300km/h dalla polizia o delle "forbici" di Mido
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PARIGI (Francia) – Un nuovo libro di Zlatan Ibrahimovic, dopo l'apprezzatissimo, dai fans, “Io Ibra”, potrebbe essere presto messo in stampa. Oltremanica ne sono certi e già premono, spingono e indagano per avere qualche primizia, qualche novità da dare in pasto ai famelici curiosi.

Per il momento però il pennellone ora in forza al PSG non si sbottona, ammettendo solo di avere “rivelazioni” ancor più dure rispetto a quelle fatte con la prima pubblicazione. Parlerà di Guardiola e di Mourinho, due allenatori agli antipodi (odiatissimo il primo e amatissimo il secondo) e di rapporti, burracosi, con i compagni, questo è certo. Il resto è però top secret. Non ricordate che rivelazioni fece? Ne abbiamo scelte alcune tra le più succose:

“Sono arrivato al Milan nel 2010. Ho cominciato subito benissimo e per un po' tutto è andato alla perfezione. Quando il derby era alle porte mi sono però scontrato con un compagno di squadra: Oguchi Onyewu, un americano grande come una casa e forte come un pugile dei pesi massimi. Mi ha accusato di averlo insultato. Io non gli avevo detto nulla e lui mi ha zittito e allora ho visto rosso: in allenamento ci siamo scontrati, siamo finiti a terra e presi a pugni e ginocchiate. Alla fine ci hanno diviso gli altri e io ho scoperto, dopo un esame, di essermi rotto una costola”.

“Nel 2004 ho partecipato all'amichevole tra Svezia e Olanda. In quella gara Rafael van der Vaart, mio capitano all'Ajax, si fece male a una caviglia e dovette uscire in barella. Sui giornali, i giorni seguenti, sostenne che io era la causa del suo infortunio, che l'avevo colpito volontariamente. Non ci credevo e allora lo chiamai, dicendogli di essere dispiaciuto ma di non averlo fatto apposta. Rafael non cambiò però atteggiamento e, tornati all'Ajax, l'atmosfera si fece infuocata. Mister Koeman se ne accorse e ci convocò in un incontro privato. Allora Van der Vaart disse: “Zlatan ha fatto apposta”. Io, furioso, risposi: “Non ti ho fatto male di proposito e lo sai. Se mi accusi di nuovo ti spezzo entrambe le gambe. E questo sarà apposta””.

Non ne avete abbastanza? Oltre a questi, nel libro, Ibra ha aggiunto numerosi altri aneddoti. Ha raccontato di quando litigò, ai tempi dell'Ajax, con Mido e questi, fuori di sé, gli tiro un paio di forbici, che si conficcarono nel muro, a pochi centimetri dalla sua faccia. Ha raccontato delle lotte e delle botte con Chiellini, nei vari scontri con la Juventus nel campionato italiano e ha parlato di sé fuori dal campo.

È poi, per esempio, tornato con la mente a quando, in Svezia, fece il matto con la Porsche di un amico. “Stavamo correndo a 155mp/h (250km/h) quando sentimmo dietro di noi le sirene della polizia. L'auto aveva targhe olandesi, non facilmente rintracciabili, e allora decidemmo di rischiare, così accelerai fino a 190mp/h (305km/h) per seminarle. Ce la facemmo: corsi finché non seminammo chi ci stava seguendo”.

Se ne cercate ancora… dovete, come tutti, portare pazienza e attendere le nuovi confessioni di Monsieur Ibrà…

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