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di Chip
Il grande gioco anche sul versante italiano è ricominciato. A X Factor – trampolino televisivo per il lancio di nuove stelle (meteore ?) del cielo canoro – ancora non si pigliano a botte come in Gran Bretagna, ma edizione dopo edizione la macchina della produzione mette mano ai trucchi e alle trappole del reality. Quest’anno oltre ai criteri tradizionali di scelta (aver faccia e corpo da fico-a val tre dita in più di una voce migliore ma incastonata in una cornice da gente normale), ecco spuntare anche il ‘Diversity Style’. E allora, dentro in gara il mega balbuziente (http://www.youtube.com/watch?v=dkFZ2190eQ4), il disoccupato multietnico fuori di testa (http://www.youtube.com/watch?v=JwHLkoUjJNs&feature=related) e la coppia gay che più gay non si può (http://www.youtube.com/watch?v=1yJynPBFfS8&feature=fvsr). Tutto bene, per carità. Se la loro presenza servisse però a ricordarci la fatica di una normalità diversa, cui, ancora oggi, i diritti vengono negati o concessi solo a prezzi esagerati. E invece la paura è che si finisca con il ritrovarsi dinanzi al solito baraccone, conquistati dal sempiterno ‘venghino signori, venghino…’.
Dai lasciatevi allora somministrare un antidoto. Basta poco. Una manciata di secondi per ascoltare una delle citazioni più grandi della storia del cinema : ‘Sono salito sulla cattedra per…’ (http://www.youtube.com/watch?v=lyyVtohtgqE).
Chip
