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Tutte le meraviglie di un olocausto nucleare

STREAMINGTutte le meraviglie di un olocausto nucleare

30.04.24 - 09:24
“Fallout”, la serie di Amazon Prime Video è una delle sorprese di quest'anno. Ecco perché è davvero da vedere.
Imago/Landmark Media
Tutte le meraviglie di un olocausto nucleare
“Fallout”, la serie di Amazon Prime Video è una delle sorprese di quest'anno. Ecco perché è davvero da vedere.

SAVOSA - Capita qualche volta che un prodotto di finzione arrivi in un momento particolarmente “sensibile” del presente, intercettando in maniera mirabile (e per certi versi quasi profetica) le preoccupazioni globali.

È il caso di “Fallout” serie di Amazon Prime Video – e grande sorpresa di questo 2024 – che mette in scena in maniera ficcante, e davvero godibile, un mondo post-apocalittico nucleare.

Tratto dal popolare universo dell'omonima serie di videogiochi, racconta di un'umanita retro-futuristica (cioè con una tecnologia all'avanguardia, ma non troppo) che attorno ai nostri anni '50è stata investita da un conflitto nucleare globale.

Una parte della popolazione si nasconderà in mega-rifugi sotterranei (le Vault) i meno fortunati resteranno in balia di radiazioni, e mutazioni.

La serie unisce in un bandolo efficace e accattivante diverse storie (quella di un mutante, una “sotterranea” e un aspirante cavaliere della superficie). Tre fila narrative che si srotolano e riarrotolano le une con le altre, fra conflitti e obiettivi comuni.

Perno centrale è la ricerca dell'abitante del Vaul 33 Lucy (Ella Purnell) in cerca del padre, sottratto dalla sicurezza del rifugio da una famigerata criminale, la sua ricerca verrà aiutata/ostacolata da un pistolero mutante centenario (Walton Goggins) e uno scudiero (Aaron Clifton Moten) in cerca della sua occasione.

“Fallout” rappresenta ormai il secondo centro per quanto riguarda la traduzione efficace sul piccolo schermo di un mondo videogiocoso, il caso precedente era l'eccellente “The Last of us” di HBO, anche quella sempre apocalittica ma dal sapore più post-pandemico.

In entrambi i casi ad aiutare è senz'altro sia la mano registica e l'approccio al progetto che cerca comunque un taglio più autoriale e curato, così come il grande lavoro di scrittura (in gergo si parla di “world building”) che c'è dietro agli universi digitali di entrambi i videogame.

Le influenze del “Fallout” seriale sono abbastanza chiare e puntano tanto al western quanto al fantascientifico (“Mad Max” con un pizzico di ”Dune” per i tagli panoramici) ma anche tantissimo dalla letteratura cavalleresca. Fra eroi smarriti, “quest” che prendono le pieghe più strampalate e un mondo (nuovamente) pieno di misteri, meraviglioso sebbene pericolosissimo.

Al di là dell'eccellente messa in scena e dall'originalità per quanto riguarda ritmo e materia - alla fine a produrlo è Jonathan Nolan - la serie di Amazon ha la fortuna di appoggiarsi a un cast importante fra volti noti (anche se magari irriconoscibili) e meno noti, tutti davvero ispirati a partire dagli occhioni ingenui di Lucy/Purnell.

Insomma, decisamente da vedere.

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