A soffrire sono soprattutto i finanziari, con Morgan Stanley e Goldman Sachs a fare da traino: le turbolenze e il susseguirsi di rumors di accordi con banche commerciali hanno fatto perdere alla prima il 26,72% a 21,03 dollari, e alla seconda il 18,43% a 108,50 dollari. Il "gioiellino" di Wall Street è rimasto sotto stress per l'intera seduta e, anzi, nel finale è riuscito a ridurre le perdite e a tornare sopra quota 100 dollari per azione, soglia che aveva infranto per la prima volta in tre anni. Anche Morgan Stanley era arrivata ad accumulare perdite che l'avevano fatta scendere sotto i 20 dollari.
A pesare sulle uniche due banche d'investimento rimaste indipendenti sono, oltre alle turbolenze dei mercati, le indiscrezioni. Secondo gli analisti, Morgan e Goldman saranno costrette a convolare a nozze con una banca commerciale al fine di ripristinare fiducia.
Affonda anche Aig, nonostante il prestito da 85 miliardi di dollari concesso dalla Fed: il colosso assicurativo lascia sul terreno il 45,33% a 2,05 dollari. Giù anche Washington Mutual (-13,36% a 2,01 dollari), individuata da alcuni analisti come la prossima vittima della crisi subprime: secondo indiscrezioni circolate dopo la chiusura di Wall Street, la banca avrebbe avviato le procedure per mettersi in vendita, e Wells Gargo e Citigroup avrebbero espresso il proprio interesse.