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REGNO UNITOLa madre di Charlie: «Ci sono cinque medici che credono nella cura»

07.07.17 - 11:33
Per oggi è previsto un incontro tra i dottori e i genitori dopo che questi ultimi hanno protestato per essere stati tenuti all'oscuro sulle decisioni riguardanti la sorte del figlio
La madre di Charlie: «Ci sono cinque medici che credono nella cura»
Per oggi è previsto un incontro tra i dottori e i genitori dopo che questi ultimi hanno protestato per essere stati tenuti all'oscuro sulle decisioni riguardanti la sorte del figlio

LONDRA - Ci sono cinque medici, inclusi due inglesi, che credono nei benefici della terapia sperimentale per Charlie. Lo ha detto Connie Yates, la madre del neonato di 11 mesi ricoverato a Londra, dopo che un ospedale di New York si è offerto di inviare il protocollo di cura in Inghilterra.

«Ho fatto ricerche senza mai fermarmi sulla malattia di Charlie», ha aggiunto la madre che si oppone al parere dei dottori del Great Ormond Street Hospital nella capitale britannica secondo cui invece la cura non funzionerebbe e finirebbe col far soffrire ancora di più il bimbo.

«Ho sentito da alcuni medici che la probabilità di successo sarebbe di circa il 10% e per la medicina è già una grande chance. Non capisco tutto questo, l'eutanasia è illegale, il suicidio è illegale, come può essere legale questo», ha aggiunto riferendosi alla decisione dei medici di staccare la spina.

Per oggi è previsto un incontro tra i dottori e i genitori dopo che questi ultimi hanno protestato per essere stati tenuti all'oscuro sulle decisioni riguardanti la sorte del figlio.

«Avevo scritto una lettera al Papa non a Trump» - La madre del piccolo Charlie ha detto inoltre all'agenzia Pa di aver scritto una lettera a Papa Francesco prima che lui intervenisse in favore della famiglia per non staccare la spina al neonato. Non aveva invece scritto al presidente americano Donald Trump che si è mosso quindi in modo autonomo offrendo il proprio aiuto per risolvere il caso.

La madre ha ricordato come il loro intervento abbia ridato ai genitori la speranza in un momento tragico: venerdì scorso infatti i medici erano pronti a staccare la spina al piccolo. Dopo una proroga nel weekend il nuovo giorno fissato dai dottori di Londra era lunedì scorso, spiega ancora Connie, ma l'intervento della Casa Bianca a suo parere «avrebbe cambiato le cose».

«Non sta soffrendo» - Connie Yates non demorde e continua sui vari media del Regno Unito a lottare per suo figlio, il piccolo Charlie Gard. In una serie di interviste ha detto che il neonato di 11 mesi ricoverato a Londra non sta soffrendo e che lei non potrebbe in nessun modo vederlo patire. Inoltre ha lanciato un appello direttamente alla premier britannica Theresa May: «Ci sostenga come stanno facendo gli altri», ha detto.


 


 

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