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SvizzeraFisica: neutrini da Cern a Gran Sasso alla velocita' della luce

11.09.06 - 18:50
Fisica: neutrini da Cern a Gran Sasso alla velocita' della luce

L'AQUILA - Fra il CERN di Ginevra e i Laboratori italiani dell'Istituto nazionale di Fisica Nucleare al Gran Sasso è cominciato un esperimento senza precedenti e atteso da anni dai fisici di tutto il mondo perché per la prima volta sarà possibile avere risposte concrete sul comportamento dei neutrini, particelle abbondantissime in natura ma inafferrabili perché attraversano la materia senza lasciare alcuna traccia.

I neutrini prodotti nel CERN e "sparati" verso l'INFN compiranno un viaggio di 730 chilometri in appena 2,5 millisecondi. L'esperimento CNGS (Cern Neutrino to Gran Sasso) permetterà di "fotografare" uno dei fenomeni finora solo ipotizzati nel comportamento dei neutrini, ossia la capacità di queste particelle che viaggiano alla velocità della luce di assumere caratteristiche diverse: i componenti delle tre famiglie di neutrini (elettronici, muonici e tauonici) possono trasformarsi in modo da passare da una famiglia all'altra in un fenomeno chiamato oscillazione.

Come una gigantesca lastra fotografica, il rivelatore Opera catturerà le immagini dei prodotti dell'oscillazione dei neutrini muonici in tauonici: appena una quindicina di immagini (i fisici non ne aspettano di più, sui miliardi di neutrini in arrivo al Gran Sasso), ma sufficienti per aprire un nuovo capitolo della fisica contemporanea.

Queste particelle capaci di attraversare la materia senza lasciare traccia non sono mai state osservati direttamente. Quella che alcuni esperimenti hanno potuto osservare è stata soltanto la loro scomparsa. L'Europa partecipa così a pieno titolo alla caccia alla massa dei neutrini, un obiettivo inseguito da oltre 70 anni e che Stati Uniti e Giappone stanno cercando di raggiungere da tempo.

Da uno dei tre acceleratori del CERN, l'SPS (Super Proto Sincrotrone) vengono prodotti protoni che vengono poi "sparati" contro un sottilissimo bersaglio di grafite e fatti decadere fino a formare particelle secondarie chiamate pioni e kaoni. Queste particelle vengono poi imbrigliate in un fascio e fatte scorrere in un tunnel lungo un chilometro. È qui che si formano i neutrini che, alla velocità della luce e con una spinta fortissima, cominciano la corsa verso il Gran Sasso, attraversando metà Italia. A riceverli sono i rivelatori dei due grandi esperimenti del Gran Sasso, chiamati Opera (già attivo in questi giorni) e Icarus, che entrerà in funzione successivamente.

ATS
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