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LUGANOSiciliano? "Un eterno fanciullo". L'omicidio come via di fuga

22.11.10 - 15:20
L'imputato viene descritto come capace d'intendere e di volere, ma immaturo ed egocentrico, che vedeva l'amante come la 'femme fatale'
Ticinonline Manuel Meleleo
Siciliano? "Un eterno fanciullo". L'omicidio come via di fuga
L'imputato viene descritto come capace d'intendere e di volere, ma immaturo ed egocentrico, che vedeva l'amante come la 'femme fatale'

LUGANO - La complicata matassa dell'omicidio di Beatrice Sulmoni è stata via via dipanata, nel corso di questi tre giorni di dibattimento presso le Assise Criminali di Mendrisio a Lugano. Tracciato un quadro abbastanza preciso del 'come' e del 'dove', manca da capire nei dettagli il 'perché'. A cominciare da una domanda fondamentale: Siciliano è sano di mente?

Marco e Beatrice - Siciliano viene generalmente descritto come una persona allegra, sempre pronta alla battuta. La coppia era giudicata affiatata, e in particolare veniva elogiata Beatrice, che dava priorità ai bisogni del figlio e del marito rispetto ai suoi. Una donna che non chiedeva mai niente per sé e che svolgeva del volontariato. Una ragazza coi piedi per terra, che si occupava minuziosamente delle finanze domestiche e della pulizia della casa, ma più riservata sui dettagli della vita privata rispetto al marito.

"Eterno fanciullo" - Siciliano ha avuto con il perito, in questi mesi, sei colloqui, nei quali si è evidenziato come l'ambiente di casa gli andasse stretto, e che la compattezza e vicinanza della famiglia Sulmoni potrebbe essere una delle ragioni che hanno provocato la reazione di Siciliano. Stupisce, inoltre, la rapidità della relazione di Siciliano e di P., che la ostentano, senza far nulla per gestirla in modo discreto. "Possiamo leggere" osserva il perito "questa precipitazione come il comportamento irresponsabile dell'eterno fanciullo che vuole tutto, e subito" e che, nel suo inconscio, abbia visto l'omicidio come una via di fuga.

P. "ideale irrinunciabile" - Un uomo che reagisce come un ragazzino, quindi, come un 15enne alla prima cotta. La relazione con P. viene vista anche alla luce della sua vita: l'amante diventa per lui la 'femme fatale', laureata indipendente, libera, disinibita, laica, e il fatto che fosse dottoressa poteva soddisfare il narcisismo di Siciliano, che vede in lei un ideale irrinunciabile, e cerca di liberarsi della sua situazione.

Sano di mente - Il 25 marzo, Siciliano era capace d'intendere e di volere? Il perito non sa dare una risposta decisiva. "E' impossibile stabilire, al di là di ogni dubbio, quale fosse lo stato psichico del peritando al momento dell'uccisione". Una possibile amnesia dissociativa potrebbe essersi fatta largo in quelle ore, e nei momenti seguenti, quale reazione psicologica di difesa ad un acuto stato di stress. Il perito esclude però il raptus, e legge le azioni di Siciliano come un'alternanza di grande lucidità e determinazione, quanto di confusione e disorientamento. Siciliano, in definitiva, è sano di mente, lucido ma capace di mentire per trarre un vantaggio quando le circostanze glielo consentono. Non ha compiuto il delitto in preda ad una turba psichica, né è tuttora affetto da psicopatologie

"Mostro" - Non ci sarebbe rischio di recidiva. Lo stesso 32enne ha manifestato la sua disponibilità a sottoporsi a cura psichiatrica. In un colloquio avvenuto il 2 settembre, Siciliano dice di essere un mostro, e di non riconoscersi in quello che ha fatto. I test effettuati mostrano in effetti, oltre ad un forte narcisismo, l'insufficienza dell'esame di realtà, ovvero di sapere valutare con chiarezza le conseguenze dei suoi atti. A questo proposito il perito osserva come Siciliano sia dotato degli strumenti per capire la gravità del suo gesto. Siciliano è pentito? Il dottor Calanchini ha osservato come il pentimento non possa non esserci, ma che le caratteristiche dell'imputato non permettono di stabilirne la profondità.

Red

Foto Ticinonline Manuel Meleleo

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