Cerca e trova immobili

BELLINZONA"Il circo Nock è fuorilegge?"

07.09.09 - 11:34
"Il circo Nock è fuorilegge?"

BELLINZONA – Comincia con una premessa ed un indovinello l’interrogazione interpartitica “Il circo Nock è fuorilegge?” inoltrata oggi al Municipio di Bellinzona da I Verdi e Bellinzona vivibile. Un’inizio ironico per un tema ed una problematica che di divertente ha poco o nulla. Un’interrogazione interpartitica, docevamo all’inizio, e intercomunale dato che, un’analoga interrogazione, era stata inoltrata nel mese di agosto al Municipio di Lugano dal consigliere comunale Alessio Arigoni a nome del PS cittadino.

Nel mese di febbraio a.c. la Protezione Svizzera degli Animali (PSA) ha reso pubblica una relazione sullo stato degli animali nei circhi in Svizzera nel 2008 sul proprio periodico “L'amico degli animali” e sul sito internet che fa capo al seguente indirizzo: http://www.tierschutz.com/zirkus2009/

“In questa relazione si evidenzia in generale come gli animali non siano idonei a muoversi con i circhi perché risulta molto difficile rispettare il più possibile le regole naturali di ogni singola razza, e in particolare come il circo Nock, nonostante una denuncia pubblica nel 2008 della stessa PSA, non rispetti ancora le minime richieste dell'attuale Ordinanza del 23 aprile 2008 sulla protezione degli animali (OPAn) (http://www.admin.ch/ch/i/rs/455_1/index.html) in fatto di custodia di alcuni di essi” scrivono Michel Venturelli e Sergio Savoia, firmatari dell’interrogazione. La relazione resa pubblica dalla PSA analizzando la detenzione degli animali del circo Nock, “evidenzia come nella maggior parte dei casi gli animali vengano rinchiusi in spazi non conformi a quanto richiesto dall'OPAn. Nonostante alcune deroghe sull'entrata in vigore della nuova OPAn il circo Nock non avrebbe ritenuto opportuno evitare sofferenze inutili agli animali adattando le grandezze delle gabbie” si legge nell’interrogazione.

“Il circo Nock utilizza: leoni, tigri, wallaby (piccoli canguri), lama, cammelli, zebre, cavalli, pony, polli, oche, capre” precisa il testo, “colpisce in particolare la situazione dei leoni e della tigre, i quali devono condividere gli stessi piccoli spazi nonostante queste due specie di grossi felini abbiano esigenze molto diverse. Per esempio: i leoni vivono generalmente in branco, le tigri sono abitualmente solitarie”.

Il testo sottoposto oggi al Municipio della Capitale ripercorre quanto scritto nella relazione: durante il sopralluogo i maschi mostravano movimenti stereotipati, per venti minuti di fila camminavano avanti e indietro lungo la grata della gabbia. Questo comportamento è tipico dei felini che sono stressati e che si trovano costretti a vivere in gabbie anguste”. Condizioni che vengono descritte nei dettagli: i felini sono tenuti nei famosi carrozzoni da circo in piccoli compartimenti che possono essere a loro volta suddivisi in spazi ancora più ristretti. La dimensione di ogni compartimento è di appena 4 m2 (2.5m x 1.5m). I gruppi di animali sono suddivisi in due o più compartimenti. Per il primo gruppo nella parte anteriore della carovana vi è anche una “veranda” di circa 4m2. In tutte le gabbie c’è molta paglia. Ai vagoni sono attaccati due recinti fatti di inferriate come spazio per far uscire i felini. Una parte è fatta di cemento una parte di erba. La dimensione è di 25m2 per ogni recinto. Alla fine il giudizio della PSA è molto chiaro: Lo spazio è assolutamente troppo piccolo.

Dal punto si vista legale la situazione riscontrata nello scorso mese di febbraio non corrisponde alle norme di legge, “neanche le richieste minime della vecchia OPAn sono rispettate!”. Lo spazio a disposizione dei felini è infatti estremamente ridotto: 4 leoni adulti necessitano di almeno 180 m2, lo spazio interno ed esterno, secondo i rilevamenti della PSA, raggiunge solo i 50 m2.

I consiglieri comunali che sottoscrivono l’interrogazione precisano che “la relazione della PSA mette in risalto irregolarità anche nella gestione degli altri animali. Per es.: il recinto degli wallabi sarebbe troppo piccolo, idem per i lama, i cammelli e le zebre che in più patirebbero la mancanza di oggetti per lo svago”.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE