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PeopleAnimali: studio Firenze, 'lista nera' cani pericolosi non ha ridotto aggressioni

09.07.08 - 18:50
Animali: studio Firenze, 'lista nera' cani pericolosi non ha ridotto aggressioni

Roma, 9 lug. (Adnkronos Salute) - L'ordinanza del 2003, firmata dall'ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, che ha introdotto la 'lista nera' di razze canine pericolose "non ha provocato significativi cambiamenti sull'andamento delle aggressioni di cani, né a breve né a lungo termine". E' quanto emerge da una ricerca condotta dall'università di Pisa e dalla Asl di Firenze, che ha preso in considerazione 556 casi di morsicature verificatesi nel periodo compreso tra settembre 2002 e agosto 2005, desunti dalle certificazioni dei referti medici, dalle denunce effettuate all'ufficio dell'anagrafe canina e dalle schede di osservazione per la profilassi della rabbia.

Al fine di valutare l'influenza dell'ordinanza intitolata 'Tutela dell'incolumità pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi' sull'andamento delle morsicature canine rivolte all'uomo nella città di Firenze - si legge nel testo dell'indagine - i dati sono stati inseriti in un database ed esaminati statisticamente". I risultati hanno dimostrato come "pur essendo stato evidenziato un calo numerico di morsicature nel periodo successivo all'ordinanza (210 contro 172), una tendenza alla diminuzione fosse già in atto dal 1986. Inoltre le caratteristiche dei proprietari, dei lesionati e degli animali coinvolti sono rimaste invariate".

Lo studio sembrerebbe dunque indicare che "provvedimenti legislativi a carattere restrittivo in materia di cani potenzialmente pericolosi - che il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha intenzione di cancellare con una nuova ordinanza entro l'estate - non si rivelino efficaci nel contenimento di questo fenomeno".

"Definire una lista di razze pericolose - commenta Enrico Loretti, responsabile Igiene urbana veterinaria dell'Asl fiorentina - è inopportuno e di difficile applicabilità pratica. E' dubbio il fondamento scientifico sulla base del quale correlare l'aggressività verso l'uomo di una razza e ancora più dubbio in molti casi poter connotare l'appartenza di un cane a una razza. Il lavoro scientifico portato avanti dalla nostra struttura in collaborazione con la Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa, attraverso la sistematica rilevazione dei casi di morsicatura, è in questo senso probante. Sono 1272 le aggressioni monitorate dal 2002 al 2008 nel solo Comune di Firenze, con oltre 60 razze rilevate. I dati permettono di escludere, in sintonia con la letteratura internazionale, che bandire un gruppo di razze possa aver ricadute significative per ridurre il rischio. La mole dell'animale, la poca attenzione nella conduzione, magari un improvvisato addestramemento e l'incapacità nel gestire l'aggressività del proprio cane costituiscono elementi di rischio senza dubbio più concreti. L'azione preventiva - conclude l'esperto - dovrebbe quindi essere impostata a controllare questi aspetti della convivenza uomo-cane".

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