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1838 scontenti per la chiusura dell’Ufficio postale di Mendrisio Borgo

MENDRISIO 1838 scontenti per la chiusura dell’Ufficio postale di Mendrisio Borgo

23.05.15 - 10:56
Successo per la petizione indirizzata alla Posta Svizzera
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1838 scontenti per la chiusura dell’Ufficio postale di Mendrisio Borgo
Successo per la petizione indirizzata alla Posta Svizzera

MENDRISIO - Sono 1838 gli scontenti contro la chiusura dell’Ufficio postale di Mendrisio Borgo: 1838 no alla "logica dello smantellamento del servizio pubblico", denunciata con una lettera alla Posta Svizzera – a cui è principalmente indirizzata la petizione – e una lettera aperta alla consigliera federale Doris Leuthard (in allegato); lettera aperta affidata alla presidente della deputazione ticinese alle Camere federali Marina Carobbio Guscetti – presente a Mendrisio – con la richiesta di consegnarla direttamente nelle mani di Leuthard.

Carichi di gerbere gialle - un fiore per la protesta civile e un colore, giallo, per l’ammonimento - diversi cittadine, cittadini e commercianti hanno voluto essere presenti alla piccola manifestazione di protesta, questa mattina, presso l’ufficio postale di Mendrisio Stazione. Presente, anche, il segretario regionale di syndicom Marco Forte e Davide Dosi in rappresentanza di Chiasso, dove sono state raccolte 1038 firme.

Giovedì una copia delle firme era già stata consegnata al Comune di Mendrisio, mentre quelle originali sono partite sabato verso Berna.

Con la petizione, Insieme a Sinistra afferma di aver "risposto a un’esigenza della popolazione, delusa e arrabbiata". "Come è consuetudine nella nostra pratica politica - spiegano -, abbiamo coinvolto la cittadinanza, perché la partecipazione attiva e condivisa è la migliore risposta all’apatia, all’immobilismo e al qualunquismo, indipendentemente da scadenze elettorali. L’altra via sarebbe stata la rassegnazione tra mille mugugni. Invece c’è chi ha voluto fare sapere di non essere d’accordo mettendo fuori la faccia. Primi fra tutti i commercianti del centro e i titolari di altre attività, che si sino mobilitati partecipando alla raccolta firme con uno slancio davvero encomiabile: a loro va la nostra gratitudine, così come a tutti e a tutte coloro Il successo della raccolta firme dimostra non solo l’espressione un grande malcontento, ma anche l’attaccamento della popolazione a un servizio pubblico come quello della Posta, che purtroppo viene sempre più svilito a Mendrisio, Chiasso, Pregassona dove le voci di cittadini e di cittadine scontenti si sono fatte sentire".

"Se siamo arrivati a questo punto - aggiungono quindi -, dobbiamo ringraziare quelle forze politiche che ormai da oltre vent’anni attaccano in tutti i modi il servizio pubblico per indebolirlo e svuotarlo del suo Il servizio pubblico è uno dei pilastri su cui si è costruita la Svizzera, poiché contribuisce, per sua missione, anche alla coesione sociale: dal centro alla periferia; perché tutti i cittadini e tutte le cittadine devono essere su uno stesso piano di uguaglianza nell’accesso ai servizi. Una preoccupazione, questa, molto cara solo alle forze progressiste di questo Paese. I partiti borghesi in Parlamento, del resto, non hanno fatto altro che minare le basi di questo pilastro, imponendo per esempio a La Posta obiettivi di redditività ambiziosi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la Posta è sempre meno pubblica".

Insieme a Sinistra segnala come negli ultimi dieci anni La Posta abbia esternalizzato numerosi comparti e "oggi si presenta come un gruppo eterogeneo con numerose affiliate e con le più disparate condizioni d’impiego. Con il cambiamento del proprio statuto giuridico, La Posta ha una maggiore libertà sul piano imprenditoriale, ma resta pur sempre di proprietà della Confederazione. Consiglio federale e Parlamento hanno dunque grandi responsabilità nel peggioramento del servizio pubblico".

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