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CANTONEIl popolo svizzero non vuole regali fiscali per i ricchi

14.02.17 - 11:27
Nonostante il SÌ ticinese alla Rii III, Unia ribadisce la propria contrarietà a qualsiasi riduzione dell’imposizione di utili e capitali.
Il popolo svizzero non vuole regali fiscali per i ricchi
Nonostante il SÌ ticinese alla Rii III, Unia ribadisce la propria contrarietà a qualsiasi riduzione dell’imposizione di utili e capitali.

CANTONE - Unia risponde alle dichiarazioni del consigliere di Stato Christian Vitta, secondo cui il voto favorevole alla Rii III in Ticino potrebbe spalancare le porte a misure fiscali cantonali in favore delle persone giuridiche (in particolare a una riduzione delle aliquote sull'utile e sul capitale). Il sindacato giudica le parole di Vitta quantomeno imprudenti e afferma la propria ferma opposizione.

Il Governo ticinese farebbe male i suoi calcoli se decidesse di tornare alla carica con regali fiscali ai ricchi, sfruttando il risicato sì espresso domenica dai ticinesi nella votazione sulla terza riforma dell'imposizione delle imprese (Rii III) e bocciata a livello nazionale da quasi il 60 per cento dei cittadini.

In un comunicato, il sindacato dice che «il popolo svizzero, al di là di qualche sfumatura, ha chiaramente affermato di non volerne sapere di politiche fiscali a esclusivo interesse dei grandi gruppi e degli azionisti e che non rispettano il principio dell'equità fiscale, prosciugando così le casse pubbliche e imponendo sacrifici alla collettività.

Se si pensa di impedire la fuga di società sfruttando il federalismo fiscale secondo la nota logica della competizione si commetterebbe un grave duplice errore. Da un lato si mancherebbe di rispetto alla volontà popolare e dall'altro non si raggiungerebbe nemmeno lo scopo dichiarato, visto che la concorrenza fiscale sfrenata al ribasso praticata dai Cantoni negli ultimi vent'anni ha dimostrato di non funzionare nemmeno come strumento per attrarre imprese da un cantone all'altro. Essa è infatti un meccanismo che alla lunga riduce le entrate fiscali di tutti i Cantoni obbligandoli a tagliare sulle uscite e sui servizi per riequilibrare le finanze pubbliche.

I cittadini svizzeri domenica hanno lanciato un segnale chiaro contro il continuo calo della pressione fiscale in favore dei più ricchi e un conseguente aumento di oneri per le persone con un reddito medio e basso, politiche che rendono sempre più iniqua la distribuzione della ricchezza in Svizzera, dove il 2 per cento della popolazione possiede un patrimonio pari a quello del restante 98 per cento».

Per il sindacato Unia dunque la direzione da imboccare è quella opposta, in particolare si tratta di attuare politiche fiscali che vadano a prendere i soldi laddove ci sono, in particolare con  un'imposizione più giusta dei grossi patrimoni e dei redditi da capitale.

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