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CONFINE / CANTONEDa oltre confine si tende la mano: «Collaborazione è la parola d'ordine»

26.01.17 - 19:20
Il partito democratico lombardo ha elencato i temi da discutere durante il prossimo incontro con il Gran Consiglio ticinese previsto per marzo: da "Prima i nostri" al 14 febbraio
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Da oltre confine si tende la mano: «Collaborazione è la parola d'ordine»
Il partito democratico lombardo ha elencato i temi da discutere durante il prossimo incontro con il Gran Consiglio ticinese previsto per marzo: da "Prima i nostri" al 14 febbraio

COMO - Tanti i temi sul piatto. Tante le discussioni aperte tra Ticino e Lombardia. Da "Prima i Nostri" all'attuazione del 14 febbraio. Per dare una risposta ai tanti quesiti transfrontalieri aperti il Partito Democratico lombardo e il Gran Consiglio ticinese si ritroveranno a fine marzo, con una parola d'ordine: «Collaborazione».

«Le questioni aperte sono tante, a partire da "Prima i Nostri"», elenca Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione –. «Legate a queste, vorremmo conoscere la posizione del Gran Consiglio circa l’approvazione della legge federale per l’applicazione della consultazione popolare contro l’immigrazione di massa del febbraio 2014. Sono punti dirimenti rispetto ai rapporti che si terranno in futuro tra i nostri territori, visto che coinvolgono una consistente parte della popolazione italiana di confine».

Ma Gaffuri sottolinea che non si tratta solo di tutelare «interessi che possono sembrare di parte: dobbiamo affrontare insieme le problematiche comuni in campo economico, come la presenza delle imprese sui rispettivi mercati, e quindi l’applicazione della Lia che pare scontentare gli stessi svizzeri, ma anche la possibilità per le imprese ticinesi di entrare sul mercato italiano. E poi ancora lo sviluppo della cooperazione tra aziende lombarde e ticinesi, le sinergie in campo turistico, la cooperazione transfrontaliera che va sotto il nome di Interreg e la strategia Eusalp. Che poi è il lavoro che sta facendo benissimo e senza nessuno scontro o inciampo la Regio Insubrica», fa presente Gaffuri.

E nell’ambito di quello che l’esponente Pd definisce «coordinamento territoriale a cavallo del confine, dovrebbe rientrare anche il trasporto pubblico transfrontaliero: c’è un problema di cabotaggio che, una volta risolto, potrebbe aiutare anche nella soluzione al grande tema del traffico, ci sono le possibilità di sviluppo di servizi di trasporto pubblico su gomma e di cooperazione in campo ferroviario, nella nuova situazione determinata dall’apertura del tunnel del San Gottardo e in vista del completamento dell’Arcisate-Stabio. Puntiamo anche sulla navigazione del lago Maggiore e del lago di Lugano, che rappresentano pur sempre due alternative all’auto e un ulteriore canale di sviluppo turistico».

Andrà anche toccato il capitolo sicurezza che per Gaffuri «non si risolve chiudendo casualmente dei valichi di frontiera seppure minori, ma coordinando istituzioni e forze di polizia».

L’importante, conclude Gaffuri, è «la collaborazione: abbassiamo i toni e fissiamo delle priorità comuni e un percorso stabile di confronto. Sono convinto che se invece di farci la guerra lavorassimo per favorire l’economia di tutta l’area riusciremmo a diventare un territorio a cavallo del confine molto più forte».

 

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