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CANTONEPronzini sulla LIA: «Fatta la legge, trovato l'inganno»

07.12.16 - 13:39
Pronzini sulla LIA: «Fatta la legge, trovato l'inganno»

BELLINZONA - «Fatta la legge, trovato l'inganno», esordisce Matteo Pronzini in un'interrogazione riguardante "l'importazione" di concorrenza sleale in Ticino, inoltrata oggi al Consiglio di Stato.

Nel mirino del deputato MPS è finito in particolare il meccanismo attuato per assumere i «cosiddetti padroncini e i lavoratori distaccati», aggirando così le disposizioni della Legge sulle imprese artigianali (LIA). Un sistema, spiega Pronzini, in cui non è il CCL in vigore ad essere responsabile dell'afflusso di manodopera estera quanto piuttosto le stesse imprese che, assumendo personale ad interim, «importano concorrenza sleale» sul territorio ticinese.

Il trucchetto - «Assumere padroncini e distaccati come "falsi interinali"». Un «trucchetto» che, considerato l'incremento di ore fornite dalle agenzie di prestito del personale registrato negli ultimi anni nel Cantone (passato da 1,7 a 7,6 milioni, dal 2000 al 2015, ndr.), potrebbe già essere «in atto da tempo allo scopo di aggirare i controlli».

Considerati i presupposti, Pronzini chiede al Consiglio di Stato di quantificare i posti di lavoro equivalenti a tempo pieno a cui corrispondono le ore fornite dalle agenzie interinali nei settori dell'edilizia primaria e secondaria, specificando inoltre il numero di «padroncini e distaccati» assunti dalle imprese ticinesi.

Il deputato chiede inoltre «quanti e quali controlli vengono effettuati» sui lavoratori e sulle assunzioni di impiego.

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