Michela Delcò Petralli, gran consigliera per i Verdi del Ticino, interroga il Governo riguardo alla mancata pubblicazione del numero delle persone che beneficiano di prestazioni assistenziali
BELLINZONA - «Il benessere di un paese si misura su numerosi fattori. Ci sono gli indicatori di tipo economico come ad esempio il PIL ma vi sono anche altri elementi che devono entrare in gioco. In questo senso risulta importante e serio disporre di tutti i parametri necessari per comprendere la situazione economica e occupazionale del nostro Cantone». Inizia così l'interrogazione di Michela Delcò Petralli, gran consigliera per i Verdi del Ticino, che chiede lumi al Governo sui dati relativi alle persone che beneficiano di prestazioni assistenziali.
E la situazione non è rosea. «I dati relativi alla disoccupazione SECO, che tengono in considerazione unicamente gli iscritti presso gli uffici regionali di collocamento sono stati sbandierati in lungo ed in largo da parte del Governo. Senza peraltro ricordare che il Ticino conta una percentuale di persone iscritte agli URC che risultano "non disoccupate" nettamente superiore alla media nazionale. Si tratta di persone che svolgono un'attività con un reddito inferiore alle indennità di disoccupazione (guadagno intermedio), oppure partecipano a programmi d’occupazione temporanea, periodi di pratica professionale, semestre di motivazione, seguono corsi di riqualifica e perfezionamento, stage di formazione, non sono immediatamente collocabili (malattia, servizio militare o per altre ragioni non sono immediatamente collocabili), sono nel periodo di disdetta, svolgono un'attività a tempo parziale, ecc».
La gran consigliera sottolinea come i dati di statistica ILO abbiano, a pochi giorni di distanza, completamente ribaltato quelli pubblicati dalla SECO. «La fotografia sull'occupazione in Ticino mostrando il forte incremento delle persone disoccupate rispetto allo stesso periodo del 2015. Ciò che manca ora per completare il quadro occupazionale sono i dati relativi all’assistenza sociale e alla sua evoluzione. Un incremento del numero di persone al beneficio di assistenza andrebbe certamente a completare e relativizzare i dati SECO che offrono soltanto uno spaccato minimo della realtà dell’occupazione in Ticino. La totale trasparenza è più che mai necessaria. Una visione a 360 gradi dell’occupazione in Ticino serve a tutti, soprattutto serve ad orientare l’azione politica e gli interventi statali».
Negli scorsi anni l’amministrazione cantonale ha ben ottemperato all’obbligo di informazione, fornendo puntualmente a scadenza trimestrale una importante fotografia dell’assistenza sociale in Ticino. Dal 2015 le pubblicazioni si sono diradate, 2 soltanto all’anno a scadenza semestrale, mentre nel 2016 la pubblicazione tarda ad arrivare.