LUGANO «Turismo e commerci a Lugano, o si reagisce o si muore!»

LUGANO - Le continue chiusure dei negozi, con le relative ripercussioni sul turismo, fanno scattare un’interrogazione da parte di Tiziano Galeazzi e del gruppo UDC. «La situazione è tutt’altro che tranquilla e pare che vi sia troppo immobilismo, non solo da parte della politica che dovrebbe gettare le basi per una fiorente attività economica privata, ma anche da parte delle Associazioni di categoria coinvolte» si legge nel testo dell’interrogazione.

Dopo aver ascoltato in questi giorni i pareri di alcuni attori, nei più svariati ambiti economici cittadini, Tiziano Galeazzi è giunto alla conclusione che manca una regia condivisa del settore. «Commercianti, ristoratori, albergatori, organizzatori di eventi e l’ente pubblico figurerebbero parlare tutti una lingua differente dall’altra. Ognuno rema nella propria direzione rendendo ancora più complicato trovare una soluzione comune alla problematica». Non viene risparmiato nemmeno qualche critica nei confronti del LAC: «A questo punto è d’obbligo un riorientamento del turismo luganese grazie ad una maggiore collaborazione con tutta la regione della cintura. Anche il LAC dev’essere chiamato a fare la sua parte quale attrattore e acquisitore di visitatori, organizzando mostre ed eventi di maggior richiamo internazionale, rispetto alla cultura di nicchia in programma oggi».

In concreto viene chiesto al Municipio di Lugano come giudichi la situazione attuale, e come intenda affrontare il momento delicato delle chiusure dei negozi. Viene interrogato anche in merito al ruolo del Dicastero Cultura, Sport e Eventi e Lugano Turismo, e che tipo di collaborazione vige tra i due enti. Tiziano Galeazzi (primo firmatario) insieme a Raide Bassi e Alain Bühler (UDC), chiedono inoltre cosa intenda fare il Municipio al fine di collaborare maggiormente con tutti gli attori sul campo nell’ambito del turismo e del commercio luganese, e come intenda spingere l’Ente autonomo LAC a proporre maggiormente eventi e mostre che catalizzino e attirino maggiormente i visitatori nazionali e internazionali. Viene anche chiesto se le periferie, come i quartieri, rientreranno nel concetto del rilancio turistico-economico, e come giudichi il progetto di “Città turistica” (modello di Ascona), che venne abbandonato.