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BELLINZONAOCST: «Serve un modello federalista anche per le misure d’accompagnamento»

14.03.16 - 13:47
Le misure di accompagnamento e e la clausola di salvaguardia sono collegate, e «questo giustifica la nostra richiesta»
TiPress
OCST: «Serve un modello federalista anche per le misure d’accompagnamento»
Le misure di accompagnamento e e la clausola di salvaguardia sono collegate, e «questo giustifica la nostra richiesta»

BELLINZONA - Il modello di clausola di salvaguardia elaborato dal Professor Ambühl su mandato del Consiglio di Stato ha suscitato un fondato interesse anche in ambito federale.

Anche l’OCST è favorevole a questa clausola di salvaguardia che potrebbe offrire al parlamento una possibile via d’uscita per rendere almeno parzialmente compatibile il voto del 9 febbraio 2014 con gli Accordi bilaterali e in particolare la libera circolazione: «Il modello ticinese presenta il pregio di avere un’impronta particolarmente decentrata e federalista» si legge nel comunicato stampa.

Per l’OCST, l’interesse per un modello federalista non dovrebbe tuttavia limitarsi alla clausola di salvaguardia. Siccome le misure di accompagnamento e la clausola di salvaguardia sono collegate, applicandosi in successione a dipendenza della gravità della situazione, «si giustifica una logica federalista anche per le misure di accompagnamento. Non si vede perché le regioni o le professioni che soffrono più acute ricadute della libera circolazione non possano accedere in modo agevolato alle misure di accompagnamento o non possano usufruire di provvedimenti più accentuati».

L’OCST sollecita perciò il governo cantonale e i parlamentari ticinesi a Berna a considerare e sostenere un modello federalista anche per queste ultime: «È un orientamento che, da un lato, considera la diversità delle ricadute della libera circolazione sulle varie regioni del Paese e, dall’altro, potrebbe anche attenuare le incomprensibili resistenze opposte da alcuni partiti politici (in primo luogo UDC e PLR) e dal padronato svizzero al rafforzamento delle misure di accompagnamento. Queste forze faticano tuttora a capire - chi per strumentale contrapposizione all’UE, chi per ottusa e contraddittoria volontà di potere - che alle preoccupazioni espresse dal popolo il 9 febbraio 2014 occorre sì rispondere negoziando un adattamento dell’accordo sulla libera circolazione ma soprattutto rafforzando le norme di diritto interno a protezione del lavoro e dei lavoratori».

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