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Alla base della decisione la volontà di non sovrapporre la presidenza alle Camere con la candidatura al Consiglio di Stato ticinese. Ma c'è dell'altro: snobbare la RSI
LUGANO - Pierre Rusconi, consigliere nazionale UDC, non intenderebbe ricoprire la carica di presidente della Deputazione ticinese alle Camere federali. Fra due settimane toccherebbe a lui essere a capo della Deputazione ticinese. Avrebbe pure l'approvazione anche degli altri nove colleghi, eppure Rusconi avrebbe detto no al ruolo di presidente. Stando a quanto scrive oggi laRegioneTicino la rinuncia è dovuta alla decisione di non sovrapporre la presidenza alle Camere con la candidatura al Consiglio di Stato ticinese. Inoltre ci sarebbero sopraggiunti impegni professionali che impedirebbero a Rusconi di svolgere a dovere il proprio ruolo presidenziale. Ma dietro alla rinuncia ci sarebbe anche altro.
Il giornale riferisce che Rusconi ha deciso di non andare più negli studi televisivi della Rsi e di non concedere interviste, neanche alla radio pubblica. In passato il consigliere nazionale UDC aveva criticato più di una volta l'emittente pubblica per un presunto scarso interesse nei confronti del suo partito. Da qui la decisione di snobbare la RSI, decisione che mal si sposa con il concetto di rappresentanza pubblica della presidenza delle Deputazione ticinese con il concetto di servizio pubblico della RSI. Come è noto prima di ogni sessione bernese, i deputati nazionali s’incontrano con il Consiglio di Stato per fare il punto sui temi d’interesse cantonale. Al termine dell'incontro segue sempre una regolare comunicazione ai media, quindi anche alla RSI, e in quei casi nei servizi televisivi parla solitamente il presidente in carica della Deputazione.
