Spunta una lettera contro dei dipendenti della Casa Pedemonte di Bellinzona «L'anonimato della denuncia non facilita le verifiche»
BELLINZONA - Una denuncia anonima contro una decina di dipendenti della Casa per anziani Pedemonte di Bellinzona è comparsa ieri sulle pagine de Il Caffé. Nella stessa vengono evidenziate presunte carenze di conduzione e – cosa più grave – maltrattamenti nei confronti degli ospiti.
A tale lettera il Municipio ha voluto replicare per esprimere innanzitutto «la sua disponibilità all’ascolto ed al dialogo, senza dimenticare che tale disponibilità fa parte dei doveri anche di tutti i funzionari dirigenti». Lo stesso Municipio, inoltre, «stigmatizza la modalità anonima scelta per questo tipo di denuncia, che non facilita una verifica seria e puntuale dei fatti».
In particolare per quanto riguarda i presunti maltrattamenti. «La Legge sanitaria cantonale all’art. 68 prevede l’obbligo di denuncia al Dipartimento della sanità e della socialità o al medico cantonale, obbligo che interessa tutto il personale sanitario - si legge in una nota stampa giunta oggi -. Tali segnalazioni possono anche seguire le vie di servizio - direzione, capodicastero e Municipio».
Vista la gravità della denuncia, seppure anonima, con particolare riferimento a presunti e non circostanziati maltrattamenti, preoccupato per «la serenità degli ospiti, dei familiari ma anche dei dipendenti, ai quali conferma la fiducia per l’operato e la professionalità», il Municipio ha incaricato il capodicastero Giorgio Soldini ed il direttore ad interim Silvano Morisoli di procedere alle necessarie verifiche e approfondire i temi sollevati. In passato e sino a questa fattispecie, si legge ancora nel comunicato, aal Municipio «non sono mai giunte segnalazioni simili».