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LUGANODentro il Civico con l’auto: condannato per tentato omicidio

12.05.17 - 17:46
Nei confronti dell’imputato quarantenne la Corte ha stabilito una pena di 24 mesi, sospesa a favore di un trattamento stazionario
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Dentro il Civico con l’auto: condannato per tentato omicidio
Nei confronti dell’imputato quarantenne la Corte ha stabilito una pena di 24 mesi, sospesa a favore di un trattamento stazionario

LUGANO – Avrebbe potuto durare poco più di un giorno. Ma dopo una prima sospensione a fine gennaio e un ulteriore approfondimento nelle scorse settimane, è giunto a conclusione soltanto oggi il processo nei confronti del quarantenne che nel giugno 2016 con l’auto sfondò l’ingresso del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Lugano. La sentenza? La Corte delle Criminali, presieduta dal giudice Mauro Ermani, ha confermato il reato di tentato omicidio plurimo (per dolo eventuale), condannando l’imputato a una pena detentiva di 24 mesi, sospesa a favore di una trattamento stazionario. «Quella notte era in preda a un delirio, ma era comunque in grado di comprendere quello che faceva» ha spiegato la Corte, accettando tuttavia una parziale scemata imputabilità.

«I fatti sono chiari» - Il rischio era che la Corte decidesse di riaprire il dibattimento a seguito dei dubbi avanzati nell’udienza dello scorso 25 aprile dall’avvocato difensore Clarissa Indemini. Ma nelle scorse settimane la Corte è giunta alla conclusione che l’incarto era maturo per la sentenza: «La perizia psichiatrica è chiara e gli eventi sono documentati da riprese video».

L’accusa - I fatti risalgono alla notte tra il 13 e il 14 giugno, 2016 quando con una Fiat 500 Abarth il quarantenne sfondò l’entrata del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Lugano. L’imputato era sotto l’effetto di cocaina, hascisc e benzodiazepine, ed era convinto di essere stato avvelenato da alcune persone che ruotavano attorno a un locale notturno da lui frequentato. Secondo l’accusa, rappresentata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, quella notte il quarantenne avrebbe tentato di provocare la morte delle sette persone che si trovavano nella sala d’attesa. Da qui la sua richiesta di una pena di cinque anni, sospesa a favore di un trattamento stazionario, e una multa di mille franchi.

La difesa - L’avvocato Indemini aveva invece chiesto il proscioglimento del suo cliente dal reato principale di tentato omicidio plurimo (per dolo eventuale), accettando tuttavia un trattamento stazionario. Una richiesta che in aula non aveva mancato di far discutere le parti.

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