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CANTONELo scandalo permessi si allarga, altri due indagati

14.02.17 - 09:07
Si tratta di impiegati cantonali e sono entrambi cittadini svizzeri. Rabbia e delusione per il capo del Dipartimento Norman Gobbi
Lo scandalo permessi si allarga, altri due indagati
Si tratta di impiegati cantonali e sono entrambi cittadini svizzeri. Rabbia e delusione per il capo del Dipartimento Norman Gobbi

CANTONE - Altre due persone sono state fermate nell’ambito dell’inchiesta legata ai permessi di lavoro e di residenza che aveva portato nei giorni scorsi all’arresto di sei persone. Lunedì la Polizia ha interrogato un 24enne, impiegato presso il nuovo contact center dell'Ufficio di esecuzione di Faido, e una 49enne, che lavora presso l'Ufficio della migrazione di Bellinzona. Entrambi, cittadini svizzeri, sono stati denunciati con l'ipotesi di reato di violazione del segreto d'ufficio e rimangono a piede libero. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Antonio Perugini. Gli inquirenti fanno sapere che al momento non saranno rilasciate ulteriori informazioni.

Delusione e rabbia per Norman Gobbi

Immediata è arrivata la presa di posizione del Dipartimento delle Istituzioni per bocca di Norman Gobbi. «Come già affermato negli scorsi giorni – e senza intaccare la presunzione d’innocenza – una vicenda del genere non può che suscitare amarezza, delusione e rabbia; i funzionari coinvolti in questa vicenda hanno infatti tradito la fiducia dello Stato e soprattutto dei cittadini, i cui interessi dovrebbero sempre essere posti al centro dell’attività professionale dei collaboratori di ogni pubblica Amministrazione».

Nel comunicato stampa giunto in redazione, il Dipartimento sottolinea come nei nuovi casi emersi in queste ore sia venuto a meno il rispetto degli obblighi e dei doveri dei collaboratori: «Si tratta pertanto di azioni che sfuggono al controllo del datore di lavoro e che non possono essere prevenute attraverso procedure interne più severe o riorganizzazioni degli uffici trattandosi di gravi mancanze nell’ambito della cultura professionale e dell’onestà del singolo individuo». Gobbi dal canto suo assicura che «gli Uffici coinvolti continueranno la loro piena e trasparente collaborazione con la Polizia cantonale e la Magistratura. Assicura inoltre che gli abusi comprovati, anche in questi casi saranno trattati con la dovuta fermezza e severità compiendo i necessari passi amministrativi». Il capo del Dipartimento delle Istituzioni ha tenuto ha sottolineare che il funzionario dell’Ufficio della migrazione arrestato la scorsa settimana è stato sospeso.

 

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